Una guerra di bolli e atti giudiziari per contendersi l’eredita’, un vero e proprio tesoretto fatto di beni ma anche di simboli che hanno fatto epoca: e’ la ‘storia infinita’ di Alleanza Nazionale, partito autoscioltosi nel 2009 e le cui spoglie sono oggetto delle brame dei vari discendenti. Che puntano a farla rinascere, politicamente.
Dopo la lite sul tesoretto vero e proprio, quello fatto di liquidi e beni immobili, l’ultima contesa e’ sul nome. La prima aveva visto fronteggiarsi l’allora partito di Fini contro le mire del Pdl, nato proprio dalla confluenza di An con FI. In una guerra la cui sorte e’ stata assegnata alle decisioni di commissari liquidatori di un patrimonio per cui, all’epoca, vennero denunciati anche considerevoli "buchi neri". Poi la disputa e’ passata sul nome e sono anche cambiati i contendenti. Da oggi c’e’ anche il vincitore: Fratelli d’Italia a cui la Fondazione An ha autorizzato l’utilizzo del simbolo ‘Alleanza Nazionale’ (insieme a quello di FdI) per le elezioni che si terranno nel 2014.
Uno scontro vinto contro la La Destra di Francesco Storace che ora annuncia battaglia. Ma che consentira’ ad Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Gianni Alemanno di dare vita ad un nuovo soggetto politico che nascera’ da un prossimo Congresso Costituente promosso da Fratelli di Italia e da Officina per l’Italia.
"E’ il segnale che tutta la destra si sta riunendo in un nuovo partito in grado di completare l’offerta politica del centrodestra", esulta Alemanno che conta gia’ su un drappello di esponenti storici della destra per dare vita al nuovo soggetto. "Non e’ il momento di dividersi e litigare, e’ il momento di ritrovarsi in un grande progetto politico", e’ l’auspicio dell’ex sindaco di Roma che replica dunque a Storace il quale contesta la decisione adottata dal cda della Fondazione "col voto favorevole – dice – dei diretti interessati al simbolo", definendola "scellerata". Anzi, una vera e propria "provocazione".
"Hanno scelto la strada peggiore: vorra’ dire che il giudice che indaga sulla fondazione avra’ ulteriori motivi per interrogarsi", avverte il segretario de La Destra. Come lui dissentono Domenico Nania ( "Alemanno e company hanno consentito di ridicolizzare il simbolo e la storia di An") che con Adriana Poli Bortone, Antonio Buonfiglio ed Oreste Tofani vuole portare il simbolo alle europee per Movimento per Alleanza Nazionale e Domenico Romagnoli, segretario del Msi-Fiamma Tricolore. Ma il progetto va avanti contando sulle prime significative adesioni. Entreranno infatti a far parte della Segreteria generale del congresso, oltre ai tre fondatori di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, e a Gianni Alemanno, gli ex ministri Mario Landolfi (gia’ deputato Pdl), Antonio Guidi, Giulio Terzi di Sant’Agata e Gaetano Rasi. Smentisce invece la sua adesione, il senatore in carica Aldo Di Biagio, eletto nella circoscrizione estero Europa e ora nel gruppo Per l’Italia. Aderiscono invece al progetto il parlamentare europeo Pdl Salvatore Tatarella e la figlia di Donna Assunta Almirante, Giuliana De Medici.
































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