Gianfranco Fini, nel corso del suo intervento alla Fondazione Corriere della Sera di Milano per la presentazione del suo libro ‘Il ventennio’, ha ribadito più volte: “Non e’ stato un errore far nascere il Pdl”. Il problema fu invece che una volta confluita An nel Pdl “non c’era più dialettica tra alleati, ma la logica del partito padronale”.
L’ex leader di An ha infatti voluto spiegare la situazione politica in cui avvenne la fondazione del Pdl: ovvero la nascita a sinistra del Pd. A quel punto ”da bipolaristi convinti – ha spiegato Fini – era giusto far nascere il Pdl”. Semmai ”l’errore che non mi perdonero’ mai e’ di non aver compreso la natura della personalità di Berlusconi che avrebbe fatto fallire qualsiasi intesa notarile”. Per Fini, infatti, il Cavaliere ”dal momento successivo ha fatto quanto aveva sempre fatto: ovvero dire ‘io sono il leader e quindi decido io e voi non potete opporvi o votare’”.
Marina Berlusconi candidata premier? “Nell’ambito delle monarchie, Marina e’ una soluzione dinastica”: così, con una battuta, l’ex presidente della Camera ha commentato l’ipotesi di una successione di Marina Berlusconi al padre come leader del Pdl-Fi.
Il voto del Senato sulla decadenza di Berlusconi? “Non avrei avuto esitazioni a votare per l’applicabilità della legge Severino che e’ chiarissima ed e’ stata votata dal Pdl. Avrei chiesto pero’ di votare a scrutinio segreto, perche’ sarebbe un brutto segnale se il Senato desse vita a una votazione ‘contra personam’”.
Fini ha rassicurato tutti: “Non ho nessuna intenzione di candidarmi alle europee, di bussare alla porta di qualche partitino o di fondare un mio partito”. Fini ha comunque confermato la propria intenzione di continuare a fare politica ”attraverso l’associazione politico-culturale ‘Libera destra’. Fare politica – ha precisato ancora Fini – non vuol dire fare il parlamentare”.
































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