La battuta d’arresto per il turismo italiano a Ferragosto prevista da Confcommercio, con 12 milioni di cittadini in vacanza nel periodo clou dell’estate, un milione in meno rispetto ai 13 milioni registrati nel 2024, “conferma la crisi profonda che sta colpendo il settore e l’impoverimento del ceto medio” ed è “figlia di anni di rincari senza sosta, dall’energia ai generi alimentari, fino ai prezzi astronomici delle località balneari e delle strutture ricettive”.
E’ quanto afferma in una nota il Codacons.
“Il risultato – scrive l’associazione – è che le famiglie tendono ormai a rinunciare alle tradizionali ferie in albergo o agriturismo e si affidano a seconde case di proprietà o all’ospitalità di amici e parenti. Una soluzione di ripiego che, se da un lato permette di risparmiare, dall’altro rappresenta un segnale allarmante per l’economia del turismo.
Le mete più scelte restano mare, montagna e piccoli borghi, con Puglia, Calabria, Trentino Alto Adige e Sicilia in testa alle preferenze per chi resta in Italia, mentre Spagna, Grecia e Francia guidano la classifica per l’estero.
Ma il calo dei viaggiatori si tradurrà inevitabilmente in un minor giro d’affari per alberghi, ristoranti e attività commerciali, aggravando ulteriormente le difficoltà di un comparto che, senza interventi urgenti, rischia di non riprendersi”.
“Le previsioni relative al Ferragosto di quest’anno – commenta Carlo Rienzi, presidente del Codacons – rappresentano l’ennesima conferma che il turismo interno non è immune alla crisi. L’Italia non può permettersi un Ferragosto ‘a ranghi ridotti’ e il governo deve intervenire per rendere le vacanze accessibili a tutte le fasce della popolazione, evitando che diventino un privilegio per pochi”.































