In un momento storico ”complesso” l’Italia gode di una ”rinnovata centralità, che viene riconosciuta da tutti”. “Una Nazione tornata parte attiva nelle grandi decisioni globali”.
E’ un passaggio del videomessaggio della premier Giorgia Meloni alla XVIII conferenza degli ambasciatori.
“Questa diciottesima Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici si svolge in un frangente storico molto complesso, segnato da tensioni profonde e passaggi cruciali, che incideranno sul nostro presente e sul nostro futuro.
L’Italia si presenta a questi appuntamenti con una ritrovata consapevolezza, e una rinnovata centralità che le viene riconosciuta da tutti. Una Nazione che è tornata parte attiva nelle grandi decisioni globali e nelle principali crisi geopolitiche in corso, dall’Ucraina al Medio Oriente, forte di quelle caratteristiche che sono da sempre incise nel nostro Dna: il dialogo, la capacità di confrontarsi con tutti, il rispetto per il proprio interlocutore.
Caratteristiche che connotano da sempre la nostra tradizione, e che ci consentono di esercitare al massimo la nostra influenza e di difendere con efficacia i nostri interessi nazionali”, sottolinea la presidente del Consiglio.
“La Farnesina cambierà pelle, si aggiornerà davanti alle nuove sfide, ma il vostro ruolo rimarrà decisivo. Perché voi siete il biglietto da visita della credibilità della nostra Nazione nel mondo, siete il punto di riferimento primario dei nostri connazionali all’estero, rappresentate il volto del nostro popolo. E l’augurio e l’invito che mi sento di rivolgervi oggi è molto semplice: non abbiate paura di osare, e di rompere gli schemi”, dice ancora.
“C’è il rischio di sbagliare? Certo che sì, ma è proprio questo ciò che la nostra missione ci chiede di fare. Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, preferire ciò che è giusto a ciò che è utile: questo è quello che i nostri connazionali si aspettano da noi, e che noi dobbiamo saper interpretare. Noi faremo la nostra parte, e sono certa che voi non sarete da meno”, dice.
“La nostra voce è tornata ad essere ascoltata in Europa e in Occidente. Perseguiamo la coesione del rapporto transatlantico e lavoriamo per un’integrazione europea che non penalizzi la competitività e la prosperità delle nostre Nazioni”, dice poi.
“Stiamo lavorando – sottolinea – per restituire al Mediterraneo la centralità che la storia e la geografia attribuiscono a questo spazio geopolitico. L’Italia è da sempre il punto di connessione tra Occidente e Oriente, tra Europa e Asia, tra Nord e Sud del mondo: questa è la nostra identità profonda, ed è il punto di forza che stiamo valorizzando ad ogni livello, per creare ponti e opportunità di crescita condivisa”.































