I due anziani coniugi di Bologna che un anno fa lo avevano assunto come badante sono rimasti a bocca aperta: per loro era una persona ‘squisita e di estrema fiducia’, al punto che gli affidavano spesso i nipotini e se lo erano anche portato in vacanza a Rimini e a Courmayeur. Quell’uomo, che tutti conoscevano come Rene’ Rondon, dominicano di 38 anni, era in realta’ uno dei 15 latitanti piu’ ricercati d’America: Miguel Torres, 42 anni, newyorkese di origine ispanica. Dopo quasi otto anni di latitanza, i carabinieri lo hanno arrestato nella villetta di una coppia di facoltosi pensionati di Bologna, presso i quali lavorava come domestico tuttofare, in via Alamandini, sui colli della citta’.
Torres e’ accusato di avere ucciso la moglie Barbara, a Reading in Pennsylvania, il 12 settembre 2005. Lei lo aveva lasciato, perche’ era violento, e poche settimane prima del delitto aveva fatto richiesta di divorzio. Lui, dopo averla attesa nascosto sul sedile posteriore dell’auto nel parcheggio della banca dove la donna lavorava, le sparo’ un colpo alla schiena e uno alla testa. Da quel giorno aveva fatto perdere ogni traccia di se’, mentre il suo furgone preso a noleggio era stato trovato il 16 settembre 2005 all’aeroporto di New York.
Oltre a inserirlo fra i 15 ‘Most wanted’, le autorita’ americane avevano stanziato 25mila dollari di premio per chiunque avesse avuto informazioni utili alla sua cattura. A scoprire che poteva essersi nascosto a Bologna, sotto falso nome, sono stati gli ispettori del Dss (Diplomatic security Service), organo del Consolato Usa di Milano, che hanno attivato i carabinieri.
Verso mezzogiorno di ieri la villetta e’ stata circondata e due militari si sono finti postini incaricati di una consegna per il padrone di casa, un medico di 89anni in pensione. Ad aprire la porta e’ stato lo stesso ricercato: sebbene dimagrito di 20 kg rispetto alle foto segnaletiche, e’ stato riconosciuto da due nei sul viso e da una cicatrice allo zigomo sinistro. Non ha opposto resistenza, ma ha negato di essere Miguel Torres: ‘Non sono l’uomo che cercate’, ha detto impassibile durante e anche dopo la cattura, insistendo di chiamarsi Rene’ Rondon. Del dominicano aveva passaporto, carta d’identita’, codice fiscale e permesso di soggiorno, di cui aveva recentemente chiesto il rinnovo. Tutti i documenti sono risultati autentici, ma la persona ritratta nelle foto non era lui. Nonostante si fosse procurato abrasioni ai polpastrelli, a suo dire dopo una caduta in bici ma per gli investigatori per tentare di cancellare le impronte digitali, gli accertamenti fatti in caserma hanno confermato che si tratta del ricercato. Quando sono arrivati i carabinieri stava guardando la tv. Nella sua stanza non sono state trovate armi: aveva solo un computer con un hard disc esterno, che e’ stato sequestrato per accertamenti, e alcuni cd rom in inglese.
Miguel Torres parla correntemente italiano, spagnolo e inglese. A quanto risulta era in Italia da almeno due anni e mezzo. In precedenza avrebbe vissuto nella Repubblica Dominicana dove ha detto di avere una compagna e un bambino di due anni. Ma risulta anche separato da una donna italiana di 75 anni, che aveva sposato in Centroamerica e con la quale per un periodo avrebbe vissuto in Italia. Dopo l’arresto, in esecuzione di un ordine di cattura internazionale, e’ stato rinchiuso nel carcere di Bologna in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti dove lo attendono un processo e, in caso di condanna, fino a due ergastoli.
































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