Mario Monti, in un dibattito ad Helsinki, a chi gli chiede del futuro dell’Europa e dell’Italia, risponde: “Non sono affatto pessimista sulle prospettive di crescita, anche se sono consapevole delle difficoltà. Se guardiamo al periodo fra il 1995 e il 2015 scopriremo che questi 20 anni la crescita dell’Europa e’ inferiore ad altri Paesi, ma la crescita non e’ stato il tema principale nell’agenda dell’Europa”, ha spiegato il presidente del Consiglio. “Molto tempo e’ stato assorbito per fare qualcosa di enormemente piu’ importante: costruire l’Europa, il mercato unico, la moneta unica, l’allargamento e la Costituzione. Dunque e’ vero che abbiamo perso tempo ma per fare qualcos’altro che aiutera’ molto la crescita futura”. L’Italia? “Credo sia uno dei Paesi migliori al mondo per generare un’economia come quella di cui avremo bisogno nella prossima decade”, anche perché è “molto ben collocata” nei settori che riguardano “cultura, ambiente e turismo”, soprattutto nel Sud.
Il premier dribbla una domanda sulla riunione del board dell’Eurotower: “Credo che i governatori si stiano riunendo ora e quindi, rispettosamente, osservo il silenzio”.
Per quanto riguarda gli eurobond: “Credo sia importante non creare inutili conflitti tra i leader dei diversi Paesi. Per questo ripeto che l’Italia e’ grandemente a favore degli eurobond ma allo stesso tempo il governo comprende che quel passo possa essere fatto solo dopo che altri passi saranno stati fatti". "Credo debba esservi una mutualizzazione del debito, solo quando ci sara’ una mutualizzazione delle politiche di controllo e in questo sono molto d’accordo con la cancelliera Merkel", ha assicurato. "Penso che siamo molto piu’ avanti di quanto si creda – ha proseguito Monti – perche’ ogni Paese deve sottoporre la bozza di bilancio a Bruxelles prima ancora che al proprio parlamento nazionale". Detto questo, "la questione degli eurobond non puo’ essere vista solo come uno sforzo dei paesi piu’ deboli di convincere i piu’ forti a farsi carico di questo fardello. Il problema e’ come sfruttare il grosso potenziale del piu’ grande mercato al mondo dei debiti sovrani. Per unita’, liquidita’ e trasparenza siamo molto meno avanzati di Usa e Giappone".
































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