Debito, diritti, democrazia: sono i cardini sui quali gli ‘indignados’ dei movimenti sociali di mezza Europa puntano a costruire una strategia di mobilitazione comune, in ‘Agora’ 99%’, incontro internazionale da oggi a domenica a Madrid. Quattro giornate di dibattiti e discussioni, per ‘condividere le esperienze, confrontare le diverse realta’ e coordinare le mobilitazioni’, spiega Eva Munoz, una degli attivisti che ha promosso e organizzato l’incontro. Indignados provenienti da Grecia, Portogallo, Francia, ma anche Germania e Italia e da numerose citta’ spagnole sono gia’ a Madrid per partecipare ai workshop su una nuova carta dei diritti sociali, sull’esperienze di disobbedienza civile, sul diritto alla casa e sulla ‘difesa dei beni comuni’, acqua, terra e cultura, spiega la pagina web di ‘Agora’ 99%’. ‘L’idea – ha detto la Munoz – era riunire anche i movimenti dall’altra sponda del Mediterraneo, ma a causa di difficolta’ logistiche, parteciperanno solo alcuni portavoce dei movimenti di Tunisi e dell’Egitto’.
‘Agora’ 99% intende raccogliere il testimone dell’incontro internazionale, realizzato dagli attivisti dei movimenti sociali nei mesi scorsi a Francoforte, contro le politiche di austerity: ‘Vogliamo dimostrare in tutta Europa che quelli in basso, che pagano le conseguenze della crisi del debito, il 99%, sono uniti’, spiegano gli attivisti. Per domenica, e’ prevista una grande assemblea alla Puerta del Sol, per ricordare l’iniziativa ‘Toma la plaza’ (‘occupa la piazza’) su cui si e’ coagulato il Movimento degli indignados che dalla Spagna si e’ poi esteso ad altre capitali globali. E, intanto, gli indignati iberici scaldano i motori per lo sciopero generale convocato dai sindacati maggioritari CcOo e Ugt e dalla Cumbre Social (Vertice Sociale) per il 14 novembre contro l’austerita’. Si e’ costituita la piattaforma ‘Toma la huelga’, ‘Occupa lo sciopero’, con l’appello ai cittadini a partecipare in una giornata di mobilitazione alternativa:’non solo astensione dal lavoro, ma blocco completo della citta’ estendendo lo sciopero al consumo, alla comunicazione e a ‘tutti i territori e le reti’. E tornare a circondare il Parlamento, in un assedio simbolico, all’insegna dello slogan: ‘Per la democrazia in Europa. Contro la troika. Contro il governo di Mariano Rajoy’.
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