Tradizionalmente esistono due tipi di mutuo, quello personale (o chirografario, ovvero sostenuto dalla semplice firma a garanzia) e quello ipotecario, il quale pone a “protezione” del denaro del creditore, solitamente una banca, una proprietà del debitore. Questa proprietà dev’essere registrata a nome del debitore stesso e può essere, ad esempio, una casa od un’autovettura. Questi due tipi di mutui si distinguono perché al primo si ricorre solitamente per prestiti più piccoli, dalla durata minore e per attività di tipo personale come l’avvio di una società, mentre il mutuo ipotecario ha durata maggiore, più liquidità e tassi d’interesse decisamente più interessanti.
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Tornando invece alla precedente distinzione, sta prendendo piede recentemente, un terzo tipo di prestito, il cosiddetto mutuo liquidità, che non è altro che un flessibile incrocio tra i due tipi di mutuo tradizionali. Il mutuo liquidità può essere erogato ponendo a garanzia ad esempio un appartamento non precedentemente ipotecato, ma non richiede alcuna giustificazione circa la modalità d’impiego della somma imprestata. I tassi d’interesse sono più alti rispetto ad un mutuo per l’acquisto di un’abitazione (normalmente tra lo 0,20% e lo 0.30% in più) ma decisamente più bassi rispetto ad un prestito personale, anche se per contro richiede una serie di spese come istruttoria, perizia, atto notarile, assicurazione e simili.
A causa di queste spese aggiuntive il risparmio rispetto ad un prestito personale tende naturalmente ad assottigliarsi, ed è necessario quindi farsi qualche calcolo. Solitamente il mutuo liquidità conviene per somme pari o superiori ai trentamila euro. L’importo massimo erogato dipende dalle condizioni economiche del mutuatario, dalla sua capacità di rimborso stimata e dal valore dell’immobile posto a garanzia (solitamente tra il sessanta e l’ottanta per cento del valore di mercato, e la durata è significativamente maggiore rispetto ad un prestito personale, tendendo piuttosto ad assomigliare a quella di un mutuo ipotecario (sino anche a quarant’anni contro i massimo dieci anni di un prestito personale). Questi vantaggi, però, hanno un contro: ottenere un mutuo liquidità è considerato più difficoltoso rispetto ad un prestito personale.
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