Michele, 15enne del quartiere milanese di Affori, racconta, in una intervista al Corriere della Sera, il “rito” che condivide con gli amici: “Il bong è sempre nello zaino, ci facciamo ogni pomeriggio aromi e roba sintetica”, “dalle medie fumiamo. All’erba mescoliamo aromi, alcuni aggiungono delle sostanze sintetiche. Sempre diverse. Ce ne sono tantissime, scegliere dà l’illusione di libertà”, “quasi tutti i pomeriggi, in giro, è un rito. A turno portiamo il bong nello zaino di scuola. È’ una grande pipa. Fa un bell’effetto se qualcuno ti riprende, facciamo i video e li postiamo”. “Alcuni lo fanno solo per postare nelle chat di WhatsApp”.
E sulle maschere dice: “Abbiamo comprato l’equipaggiamento in Internet, ma sono un po’ da sfigati. Coprono tutta la faccia quando fumi, non ti si vede”. Quali sostanze girano? “Tutte, più o meno legali. L’alcol sempre. Se vai in farmacia e riesci ad avere qualcosa da mescolare nel bicchiere sei sgamato; la codeina va molto, è contenuta in alcune medicine che si comprano anche in Rete, si scioglie. Poi il fumo con tutto quello che ci si può mettere insieme”.
Inoltre aggiunge: “Alle medie ci hanno fatto delle lezioni, anche ‘tra pari’, tenute da ragazzi più grandi di noi. Ma parlavano di droghe tradizionali, cocaina, eroina, ecstasy. Non sono quelle che vanno adesso. Noi facciamo ‘tutto legale’. E poi cambiamo sempre sostanze, per non diventare dipendenti da una sola”.
Dove si trovano? “Noi non le chiamiamo droghe. Comunque, le hanno i ragazzi più grandi. O si trovano sul dark web, ti metti tutti insieme e ne compri un pacco. Ma anche sui profili aperti nei social capisci cosa c’è in giro”, e “a parte l’erba, vabbé, che magari poi la legalizzano, prendiamo roba legale. Alcool, farmaci. Li mescoliamo per l’effetto. Ma solo alla sera usiamo quelli. Di giorno fumiamo l’erba”.