"Forza Italia non e’ un posto per estremisti. La sua essenza e’ aliena da questa peste. Sento gia’ una vocina spiritosa dietro di me: e allora perche’ ci sei dentro tu? Non rifiuto la provocazione. E affronto il tema". Cosi’ Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un intervento su "Il Foglio".
"L’etichetta di estremista o di fondamentalista si appiccica come un anatema a chi si vuole escludere dal contesto democratico – prosegue Brunetta -. Negli anni ’70 la parola usata per praticare l’esclusione dal gioco politico era ‘fascista’ oppure ‘reazionario’. Propongo di affidarsi alla Treccani, che – essendo stata presieduta da Giuliano Amato – non puo’ essere ritenuta un covo di estremisti. Prima definizione. ‘Estremismo. In senso stretto, e. designa quei soggetti politici o sociali che non escludono, in linea di principio, il ricorso a forme di comportamento illegale o violento’. Svolgimento. Forza Italia promuove o teorizza l’illegalita’ o la violenza? A meno che non si creda alle accuse di Ingroia e Travaglio, secondo cui Forza Italia sarebbe stata ispirata da Toto’ Riina, non rientriamo nella categoria. Anzi. La nostra lotta e’ tesa oggi a impedire che si compia un’ingiustizia infame, un atto di illegalita’ formale e sostanziale con il voto di decadenza da senatore contro Silvio Berlusconi. Arrabbiarsi molto contro l’ingiustizia significa essere rabbiosi ed estremisti? Pare di si’, ad ascoltare certe definizioni di Alfano".
































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