Emanuele Macaluso, ex esponente del Pci ed amico di Napolitano, intervistato da Repubblica, a proposito della vicenda Berlusconi, osserva: le eccezioni sollevate in Giunta dal Pdl "possono anche essere approfondite, così il Pd non offre l’alibi del plotone di esecuzione già schierato. I tempi non sono poi così essenziali. Vedrete, Berlusconi all’ultimo istante si dimetterà". Silvio spera ancora nel Quirinale per la grazia? “Napolitano è stato chiarissimo: niente clemenza sulle pene accessorie". E rivolto al Pdl aggiunge: "Nessuno si illuda. Il decreto di scioglimento delle Camere non lo firmano certo né Brunetta né la Santanchè. Napolitano non scioglierà finché resta in piedi il Porcellum".
Secondo Macaluso quella del Pdl è una "battaglia persa. Lo ha spiegato perfino l’ex avvocato di Berlusconi, Pecorella, e ormai c’è anche la data per il processo: il 19 ottobre a Milano sarà ricalcolato il ‘quantum’ di interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi. E a quel punto finirà comunque fuori dalla scena politica". E la guerra scatenata nella giunta per le elezioni? "Una campagna politica. Una dichiarazione di esistenza in vita. Berlusconi spedisce l’ultimo messaggio ai suoi elettori: ci sono ancora, sono qui. Poi, un attimo prima che il presidente apra le votazioni, il Cavaliere si dimetterà. Berlusconi non darà mai al centrosinistra la soddisfazione di finire sotto i colpi di una votazione che lo dichiari incandidabile". E aggiunge: "Per me, che non sono giurista ma ho 41 anni da parlamentare sulle spalle, la Severino è pienamente costituzionale. Ma visto che ci sono illustri giuristi che sollevano dubbi… Sono d’accordo con Violante: consentire a Berlusconi di difendersi, non dare l’impressione di una decisione già presa".
Sandro Bondi, coordinatore del PdL, commenta le parole di Macaluso: "Mi ha molto colpito l`intervista rilasciata oggi da Emanuele Macaluso, soprattutto per i toni sbrigativi e perfino caustici. Macaluso, amico di vecchia data di Napolitano e fedele interprete del suo pensiero, può avere ragione a prevedere e annunciare le mosse del Pd e dello stesso Napolitano – osserva -, ma su una cosa incorre in un grave errore di valutazione politica, gravido di infauste conseguenze per l`Italia, e cioè nel dare per scontato che il Presidente Silvio Berlusconi ‘finirà comunque fuori dalla scena politica’".
































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