Silvio Berlusconi continua ad attenere che sia il Pd a fare la prima mossa: sono loro che hanno il cerino in mano, continua a ripetere il Cavaliere ai suoi fedelissimi. La convinzione dell’ex premier e’ che non ci siano soluzioni alla ‘mano tesa’ (ovviamente a determinate condizioni) che il Pdl e’ pronto ad offrire al Pd. Gli occhi sono tutti puntati verso il Quirinale a cui spetta la parola definitiva. Un primo giro di contatti tra gli ambasciatori dei partiti ed il Colle sarebbe gia’ avvenuto e non e’ escluso che nella settimana ce ne siano degli altri. L’ex capo del governo e’ convinto che il Pdl, forte del ‘peso’ dei numeri soprattutto a palazzo Madama non possa essere escluso dai giochi. Quello che puo’ condizionare il suo margine di manovra, teme il cav, sono i processi dove e’ imputato. La settimana e’ di quelle ‘calde’ dal punto di vista giudiziario, oggi si e’ chiusa la requisitoria sul processo Ruby e per venerdi’ dovrebbe arrivare la richiesta di condanna, sempre in settimana (giovedi’) e’ attesa la sentenza per il processo Unipol e infine sabato ci sara’ una nuova udienza sul ‘caso’ Mediaset la cui sentenza e’ attesa per il 23 marzo. Berlusconi prosegue nella linea del silenzio affidando una nota scritta la ‘rabbia’ contro ‘certi Pm’: ‘Dal pubblico ministero – accusa il Cavaliere – solo fantasie. Non ho mai remunerato una signora o signorina per avere rapporti intimi’.
Dopo aver disertato ieri la manifestazione con il neo governatore della Lombardia Roberto Maroni, il Cavaliere ha trascorso la giornata ad Arcore con pochi fedelissimi. I ragionamenti dell’ex capo del governo non cambiano: è chiaro – si sarebbe sfogato l’ex capo del governo – che tentano di tenermi sotto schiaffo perche’ vogliono mettermi in un angolo evitando cosi’ che io possa ricandidarmi a leader della coalizione se si andasse al voto entro pochi mesi’. Ragionamenti che l’ex premier fara’ domani pomeriggio con gli eletti della Lombardia (in Parlamento ed in Regione)che incontrera’ a villa Gernetto.
Nel frattempo a confermare la linea del partito ci pensa il segretario Angelino Alfano che da appuntamento a tutti i militanti sabato 23 marzo nella Capitale per la manifestazione in cui il Pdl ribadira’ ‘le proprie posizioni politiche e contro l’aggressione di parte della magistratura’. L’ex Guardasigilli poi e’ convinto che se si dovesse andare di nuovo al voto la ‘sfida’ sarebbe tra il centrodestra e Grillo. Alfano si chiama fuori da qualsiasi pronostico sul prossimo governo rimandando ‘alla saggezza di Napolitano’. Il messaggio che Alfano invia al Pd e’ chiaro ‘non mandare l’Italia a sbattere contro un muro’. Parole a cui fa eco tutto il Pdl che non vede soluzioni ad un esecutivo di larghe intese: ‘Bersani – osserva Daniela Santache’ – ha in mano il cerino, tocca a lui decidere se vuole oppure no, salvare questo paese accettando l’offerta che giunge dal centrodestra di intraprendere una legislatura volta unicamente a rimettere in moto l’Italia’. Sulla stessa linea Maria Stella Gelmini pronta a fare le dovute differenze: ‘Il nostro elettorato – spiega – non vuole commistioni con il Pd ma vogliamo far prevalere l’interesse generale, come chiede Napolitano. Chi ha vinto, seppur di poco, e’ Bersani, tocca a lui fare una proposta’.
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