“Il progetto del Museo dell’Immigrazione Italiana in Argentina avanza con entusiasmo e determinazione. Si tratta di un’iniziativa unica al mondo, concepita come spazio di incontro, memoria e creazione, con l’obiettivo di onorare l’eredità dei nostri antenati italiani, lavorare il presente insieme alle nuove generazioni e generare un laboratorio di idee per il futuro”.
Così si legge in una lettera aperta di Dario Signorini, Presidente del Comites di Buenos Aires, indirizzata a “istituzioni, aziende, famiglie e cittadini” in cui invita unirsi “a questa causa”.
“Questo museo – prosegue – sarà molto più di una mostra storica: offrirà un’esperienza immersiva con tecnologia all’avanguardia, software di ultima generazione e telecamere avvolgenti che permetteranno di rivivere i momenti più significativi dell’immigrazione italiana nel nostro paese.
Attraverso testimonianze della storia dell’immigrazione in argentina e i contributi che questa ha fatto all’arte, alla scienza e alla cultura, si garantirà la conservazione di una storia che è anche la nostra: quella degli uomini e delle donne che, con coraggio ed eroismo, dalla Rivoluzione di Maggio fino ad oggi, hanno contribuito a forgiare una società indivisibile tra l’Argentina e l’Italia, fondata su valori profondi come la fede, la famiglia, il lavoro e la passione”.
“La sfida dei nostri tempi è riflettere sulle nostre radici, costruire una memoria adeguata che ci permetta di comprendere da dove veniamo, interpretare il nostro presente ed elaborare collettivamente il nostro futuro. Per questo motivo, il museo non sarà soltanto un omaggio, ma anche una piattaforma educativa, culturale e sociale capace di irradiare su tutta la comunità il patrimonio di esperienze, solidarietà e fraternità che contraddistingue gli italiani emigrati. Oggi più che mai, abbiamo bisogno dell’impegno di tutti” è l’appello che arriva da Dario Signorini, Presidente del Comites di Buenos Aires.
“La partecipazione attiva della comunità – si legge ancora nella sua lettera aperta – è la chiave per ottenere il finanziamento di questa meravigliosa utopia che ci rappresenta e ci ispira. È necessario generare le risorse e i materiali indispensabili per proseguire nella costruzione dell’edificio e nello sviluppo dei suoi contenuti. Invitiamo istituzioni, aziende, famiglie e cittadini a unirsi a questa causa. Insieme e organizzati, possiamo realizzare uno spazio che celebra la nostra identità, rafforza i nostri legami e proietta nel futuro i valori che ci uniscono. Perché – conclude Signorini – ricordare è costruire. Perché costruire è unire. Perché unire è avanzare”.































