La razionalizzazione del settore delle forze di polizia "non potrà mai risolversi in una operazione di tagli per motivi puramente econometrici". Lo assicura il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso di una audizione alla Camera sugli interventi di riorganizzazione del comparto sicurezza preannunciati dal Governo in cui spiega che la razionalizzazione del comparto della sicurezza avverrà "per esclusive esigenze di efficientemente del dispositivo, senza che ne venga compromessa la qualità del servizio, che anzi verrà implementata".
Nessun indizio ancora sui contenuti, anche perché "il Parlamento sta valutando l’ipotesi del governo, e precisamente il dl sulla Pubblica amministrazione, che contiene elementi su cui agganciare il piano di riorganizzazione, e dunque finché non abbiamo elementi non possiamo dire nulla" ma sicuramente "si muoverà nel rispetto della salvaguardia delle professionalità più consolidate, sarà possibile recuperare risorse per scopi puramente operativi, nella logica di ‘nessun uomo in meno nelle strade’", spiega Alfano, che ricorda comunque i tagli "avvenuti nei precedenti governi", il blocco del turnover che ha portato le unità effettive a 100mila a fronte dei 116mila del 1989, il "preoccupante" innalzamento dell’età media, tutte situazioni ereditate.
"A fronte di questo scenario davvero sfavorevole – dice – la mia opera è stata quella di invertire la tendenza con criteri di ottimizzazione: già nella legge di stabilità 2014 il rapporto del turnover è stato portato al 55%, con l’assunzione di 2200 persone, mentre l’ultima legge di stabilità si è compiuta una operazione di recupero con un graduale sblocco degli adeguamenti retributivi".
Alfano volge lo sguardo anche ai pericoli che arrivano dall’estero: "Quanto avvenuto in diversi episodi terroristici è un serio monito anche per noi che nutriamo valori di democrazia che l’integralismo islamico minaccia. Occorrono apparati dello stato sempre più efficienti, un processo di auto-valutazione sempre in corso: dal piano uscirà rafforzata la forza delle polizia, e penso anche all’impiego dei droni anche per lotta alla criminalità organizzata e alle ecomafie". Infine, spiega il capo del Viminale, "prove sempre più difficili ci attendono nel 2015, con l’Expo di Milano e il Giubileo, occasioni nelle quali l’Italia catalizzerà milioni di visitatori: stiamo lavorando affinché questi eventi possano svolgersi nella massima sicurezza".
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