‘Quando mi guardo alle spalle penso che il mondo e’ ingiusto e la nostra societa’ deve cambiare. I poveri devono diventare meno poveri e i ricchi meno ricchi’. E’ una riflessione sulla vita quella che Oscar Niemeyer, l’architetto brasiliano scomparso ieri all’eta’ di 104 anni, ha affidato al suo ultimo libro, ‘Il mondo e’ ingiusto’, uscito in Italia a settembre per Mondadori, casa editrice per la quale aveva progettato la sede di Segrate. Del resto, da sempre il lavoro di Niemeyer e’ stato orientato a migliorare la societa’, perche’ ‘l’architettura e’ solo un pretesto. Importante e’ la vita, importante e’ l’uomo, questo strano animale che possiede anima e sentimento, e fame di giustizia e bellezza’.
Per il centenario della Mondadori, nel 2007 – anno in cui aveva anch’egli spento le cento candeline – Niemeyer aveva raccontato la sorprendente creazione del colonnato di Segrate, in cui gli archi sono diversi tra loro: ‘Giorgio Mondadori – spiego’ nell’intervista, il cui video integrale e’ online sul sito del gruppo – mi cerco’ dopo che era stato a Brasilia e aveva visto la sede del ministero degli Affari Esteri. Gli era piaciuto molto il colonnato e mi chiese che io realizzassi la sede della Mondadori con un colonnato uguale a quello di Brasilia. Dissi di si’, ma feci una cosa totalmente diversa. Mi preoccupai di non modificare le colonne ma di dare un ordine irregolare alla loro sequenza, progettando archi differenti tra uno e l’altro creando per cosi’ dire un ritmo musicale; un arco di 15 metri, un altro di 10, un altro di 9 o di 8′.
Gli archi dalle dimensioni libere richiamano la passione dell’architetto brasiliano per le curve: ‘Non e’ l’angolo retto che mi attrae, ne’ la linea diritta, dura, inflessibile, creata dall’uomo. Quello che mi affascina e’ la curva libera e sensuale: la curva che trovo sulle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde dell’oceano, nelle nuvole del cielo e nel corpo della donna preferita’. La popolarita’ e la contemporaneita’ di Niemeyer sono testimoniate in queste ore anche da centinaia di migliaia di post su Twitter e sugli altri social network, con citazioni e fotografie delle sue opere piu’ famose.
Discussione su questo articolo