Primo week end verso Natale, con gli italiani divisi in due categorie: chi percepisce la tredicesime acquistera’ il 2,6% di piu’ di quelli che non possono contare sulla mensilita’ aggiuntiva. Anche perche’ la crisi continua a farsi sentire: nel 2014 solo un italiano su due (il 51%) ce la fa ad arrivare alla fine del mese, mentre il 36% non riesce a superare la terza settimana e il 13% la seconda. Sette anni fa la percentuale di italiani che dichiarava di avere un reddito sufficiente per tutto il mese era del 64%, oltre 6 milioni di persone in piu’. Non meraviglia, quindi, se quest’anno la quasi totalita’ degli intervistati – il 92% – ha dichiarato di aver ridotto alcuni capitoli di spesa. Nel 2007 la quota era ferma al 67%.
I tagli hanno investito le spese di tutti i giorni, ma si riducono anche le spese di necessita’ pratica: il 15% dichiara di aver risparmiato sul carburante, l’11% – oltre 5,2 milioni di italiani – sui beni alimentari. Un numero quasi doppio rispetto al 6% registrato nel 2007. Uno degli elementi discriminanti sui consumi sembra essere appunto la tredicesima: chi percepisce la tredicesima mensilita’ acquistera’ il 2,6% in piu’ della media di tutti gli italiani. Il divario diventa particolarmente evidente negli acquisti di giocattoli, segnalati dal 52% dei nostri concittadini con la tredicesima mensilita’ contro il 48% generale, cosi’ come anche nell’abbigliamento (56% contro il 51%) e negli elettrodomestici (29% e 26%). Ma soprattutto ci sara’ un piccolo boom dei profumi: il 34% nel 2013 balza al 38% nel 2014, addirittura al 42% per chi prende la tredicesima.
L’arrivo del primo weekend di dicembre – e del ponte dell’Immacolata – stabilisce ufficialmente l’inizio della stagione dei regali di Natale. Quest’anno comprera’ un dono il 96% degli italiani, ma il 13% – oltre 6 milioni di persone circa – non comprera’ presenti per se’ o per la propria famiglia, ed il 71% cerchera’ il regalo utile. Chi comunque fa i regali risparmiera’ soprattutto sui regali per parenti e per amici, entrambi indicati dal 18%, seguiti dal partner (9%). Ma solo il 5% ridurra’ le spese per i regali per i bambini, la stessa percentuale del 2007: la crisi ha modificato il Natale degli adulti, ma gli italiani tentano di tenere al riparo la festa per i piu’ piccoli. Si risparmiera’ anche sui viaggi (15%) e sulle spese/regali per se stessi (16%). Il 4% non fara’ alcun regalo.
Ai bimbi si regaleranno soprattutto doni utili, come il vestiario, scelto dal 43% degli intervistati. Il 31%, invece, donera’ ai piccoli i giochi di una volta, mentre il 12% si orientera’ sulla tecnologia. Complessivamente, quindi, anche questo Natale i consumi rimarranno praticamente fermi: solo il 2% degli italiani – 960mila persone – spendera’ di piu’. Anche il sentiment dei negozianti si orienta verso un Natale stagnante: per quasi la meta’ degli imprenditori del commercio (il 48%) i risultati saranno in linea con quelli del 2013, mentre il resto e’ diviso tra chi intravede un miglioramento (24%) e chi un ulteriore declino (28%). Le feste natalizie rimangono comunque un momento importante per il commercio: in questo periodo si concentra, in media, il 24% del fatturato annuale dei negozi.
I regali si compreranno soprattutto presso le grandi strutture commerciali, dove si rechera’ il 40% degli italiani, un dato in calo del 10% rispetto ai periodi precedenti alla crisi. Il 31% si affidera’ piccoli negozi o mercatini, mentre il 23% – quasi un italiano su quattro – comprera’ i regali online: e’ piu’ del triplo del 7% registrato nel 2007. Rimane forte la tradizione dell’albero di Natale, scelto nel 2014 da sette italiani su dieci: il 33% fara’ solo l’albero, mentre il 39% lo affianchera’ al tradizionale presepe, scelto come unica decorazione da un ulteriore 6% degli intervistati. Un 12% mettera’ solo qualche addobbo natalizio, mentre il 10% non fara’ alcuna decorazione. Quasi due milioni di italiani in piu’ del 2007, quando la quota era ferma al 6%.
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