Malattia da tasse. Italiani aggrediti dal virus, toccati e non guariti più, costretti a convivere con il micidiale inevitabile aggressore. Nemico strisciante, oggi diventato poderoso e mortale. Proprio così, in Italia si muore anche di tasse: si è perso ormai il conto di comuni cittadini e imprenditori suicidi. Italiani che hanno deciso di farla finita perché non ce la facevano più, schiacciati dal peso crescente delle imposte da pagare, a fronte di entrate ogni giorno più magre, fragili e inconsistenti per effetto della crisi economica. Un incubo, le tasse. Italiani prigionieri del virus. Ossessionati, non sanno più a quale santo votarsi. Purtroppo nemmeno le preghiere riescono a liberarli. Non attenuano, non guariscono, le invocazioni ai santi; non servono a restituire quarti di serenità.
Le tasse sono quantomeno motivo di preoccupazione. O di fastidio, il che non sposta di una virgola il problema. Sono tante, robuste, e in continuo aumento. Anche quando il contribuente avrebbe i mezzi per onorare le scadenze. L’ossessione resta comunque, permane in qualità di scomoda, indesiderata compagna di viaggio. Come fare, cosa fare, per liberarsene? Non pagarle non si può, potenziali evasori non grandi vengono individuati, tampinati, presi al laccio. Allora? Un pensionato veneto è ricorso ad una originale, inedita, clamorosa soluzione. Una scelta che ha stupito, lasciando tutti di sasso. “Non ne posso più di vivere con la preoccupazione di pagare le tasse”, ha comunicato all’Italia il trevigiano Bruno Fornasier, 73 anni, proprietario di sei immobili. Sei case a Treviso, nel cuore nordestino del Paese. Stressato dall’idea di dover provvedere al pagamento delle tasse, Bruno Fornasier non ha detto “io non pago più”. Puntuale contribuente, preciso, mai elusivo, ha adottato una soluzione in conformità con il suo essere di cittadino senza macchie né pendenze con chicchessia. “Troppe tasse, e ora anche l’Imu. Meglio liberarsi di tutto”. Anche degli immobili, donati in blocco ad un ospizio: “Basta tasse, voglio solo assistenza”. L’unico suo desiderio in cambio della ricca donazione. Un caso unico, comunque nuovissimo in Italia.
La donazione è consistente. Sei case, valore stimato 1,3 milioni di euro. “Voglio trascorrere in modo sereno gli ultimi anni che mi restano da vivere” ha ribadito con forza e convinzione Bruno Fornasier, anziano pensionato senza moglie né figli. Totale la rinuncia a tutti i suoi averi: non ne vuole più sapere di tasse, chiede solo di vivere tranquillo, desidera semplicemente che qualcuno si occupi di lui. Bruno Fornasier è la faccia di un’Italia introvabile, irreperibile, non pervenuta fino a pochi giorni fa.
Un patrimonio di un milione e trecentomila euro a beneficio di chi? Il destinatario della donazione è l’istituto ricovero per anziani di Treviso. Il controvalore di sei case in cambio di una sola cosa, non soldi. Un posto fisso nella struttura. Il pensionato Fornasier chiede solo assistenza. Il presidente dell’istituto si è dichiarato entusiasta del lascito inaspettato e graditissimo: uno dei più importanti della storia, non solo della struttura trevigiana. Anche perché il patrimonio è destinato ad aumentare di un milione di euro. Non bruscolini. Grande festa all’istituto, conosciuto a Treviso più semplicemente come Ipab. Il presidente e l’intero apparato dirigenziale si sono messi già l’opera: l’impegno è di come spendere al meglio questa montagna di soldi. I dirigenti dell’istituto vogliono pensarci bene, chiedono tempo. Giusto così: non è mai esercizio elementare trovarsi in mano un milione e trecentomila euro provenienti da una donazione inattesa. Normali incertezza e tentennamenti. Laddove è chiaro l’impegno immediato da assolvere. Il generoso donatore aspetta di conoscere come l’Ipab intende onorare la sua richiesta. Modalità e tempi per essere accolto all’interno dell’istituto. Il valore di sei case in cambio di cosa, nello specifico? L’assistenza fino alla morte, il pagamento delle spese del funerale e l’acquisto di un loculo al cimitero di Treviso. Da parte nostra, un sincero auspicio: possa vivere a lungo, Bruno Fornasier, in pace e sereno la sua nuova vita di donatore/ospite all’interno dell’istituto di riposo beneficiario. Affrancato dal pagamento delle tasse in virtù della rinuncia ai suoi beni.
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