Un finale pirotecnico, emozionante, inatteso, imprevedibile. Un’altra tappa piu’ dura del previsto. Come era avvenuto ieri, nella Urbino-Porto Sant’Elpidio. La canicola da Tour, ma anche un percorso disegnato con la complicita’ del supplizio. Un vincitore inatteso, una maglia rosa che cambia padrone e passa dalle spalle di Adriano Malori a quelle del canadese Ryder Hesjedal.
L’uomo del giorno, tuttavia, e’ un ‘gattopardo’ siciliano, arrivato dalla sponda jonica dell’isola, Paolo Tiralongo, gia’ vincitore della Bergamo-Macugnaga, 19/a tappa del Giro d’Italia 2011, per gentile concessione del suo ex capitano Alberto Contador. Oggi il paladino dell’Astana, la vittoria se l’e’ presa senza favoritismi, afferrandola per le corna e strappandola ad un Michele Scarponi pimpante, in grande spolvero, che ha dimostrato gia’ di essere pronto a combattere quando la strada comincia a salire, nelle tappe che contano.
Il marchigiano, partito dalla ‘sua’ terra d’origine, pedala meglio degli altri big, o comunque dimostra di possedere qualcosa di piu’ in questo momento. Se non altro e’ piu’ agile e fa meno fatica. Difficile stabilire quali saranno le condizioni del ‘puntero’ della Lampre, nella terza settimana del Giro: il messaggio che ha lanciato oggi, pero’, e’ chiaro, inequivocabile, diretto, e fa capire che chi vuole conquistare definitivamente la maglia rosa 2012, dovra’ fare i conti con lui.
L’impresa di Tiralongo resta da incorniciare, sebbene fine a se stessa. Bravissimo, sull’ultima rampa di Rocca di Cambio, il siciliano nativo di Avola (Siracusa) ha aspettato fino alla fine prima di piazzare l’allungo vincente e precedere sul traguardo uno Scarponi tenace, al quale evidentemente premeva solo dare un segnale al Giro e ai suo principali rivali: primo fra tutti il lussemburghese Frank Schleck, giunto terzo davanti a Joaquin Rodriguez, favorito dal pronostico e dal tracciato nel giorno del suo 33/o compleanno. Lo spagnolo del Katusha Team non e’ andato oltre il quarto posto, davanti alla nuova maglia rosa, che non si privera’ facilmente del primato. Tiralongo, subito dopo l’arrivo, e’ stato travolto dalla gioia di una conquista insperata ed e’ crollato a terra (rimanendovi per un paio di minuti), forse anche per la gioia. Nella prima, vera salita del Giro si e’ visto anche uno specialista come Domenico Pozzovivo, vincitore del Giro del Trentino; mentre non va sottovalutato l’ottavo piazzamento di Ivan Basso, giunto a 9′ dal vincitore e pronto ad annunciare uno stato di forma ‘abbastanza buono’ sul traguardo. Musica per le orecchie dei suoi sostenitori.
La salita di oggi era pedalabile, i corridori l’hanno affrontata a circa 30 km/h, le pendenze non erano proibitive, ma il varesino c’e’, incurante del gran caldo e sempre piu’ vicino alla sua forma migliore. Bisognera’ fare i conti anche con lui.
Domani, nella tappa che conclude un trittico estremamente e imprevedibilmente duro (soprattutto per i velocisti), lo spettacolo proseguira’ e la differenza la fara’ la fatica, che comincia in maniera inesorabile a farsi sentire nella testa, ma soprattutto nelle gambe, dei corridori. Anche in Campania, dove ha gia’ vinto il cronoman svizzero Zuelle su Pantani, ci sara’ da divertirsi. E anche tanto. Il Giro d’Italia e’ ormai entrato nel vivo e, oltre alla fughe di giornata (oggi protagonisti Rabottini, al quale nel finale e’ pure saltata la catena, Salvaggi, Beppu e Hollestein), svelera’ i suoi veri protagonisti.
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