In psicologia si chiamerebbe de’ja’ vu, nel calcio e’ la seconda mazzata in tre giorni che il Bologna rifila al Napoli, eliminando dalla Coppa Italia i detentori del titolo. Dove eravamo rimasti? Fermi a tre giorni fa quando in campionato il Bologna aveva sancito la crisi del Napoli, il giorno successivo ulteriormente aggravata dalla sentenza della Disciplinare con la penalizzazione di due punti e la squalifica di Cannavaro e Grava per sei mesi. Ed ancora una volta Ci pensa Kone a punire gli azzurri con una splendida conclusione in pieno recupero. E’ inutile farla troppo lunga: il Napoli e’ in crisi, una crisi anche abbastanza grave perche’ sul piano del gioco non s’intravede una via d’uscita. Pioli, ancora una volta, batte Mazzarri. Negli scontri diretti tra i due non c’e’ partita, il tecnico del Bologna ha fatto nero quello dei partenopei tutte le volte che lo ha incrociato, tranne una. Rispetto a domenica scorsa, in Coppa Italia si presentano due squadre completamente diverse, fortemente rimaneggiate, con moltissimi titolari in panchina e con alcuni perfino in tribuna.
Il dopo-Cannavaro prevede, almeno fino al completamento della campagna acquisti, che al centro dell’area di rigore debba sostituirlo Fernandez, fino qui riserva nel Napoli, nonostante sia titolare nella Nazionale argentina. La prestazione del sudamericano, pero’, lascia alquanto a desiderare e culmina con una bordata di fischi che lo scarso pubblico presente al San Paolo gli riserva quando viene sostituito. Ma non e’ il solo Fernandez a deludere. Tutta la squadra si muove male, e’ contratta e non da’ mai la sensazione di avere la partita in pugno. La difesa, che potrebbe essere quella titolare in campionato, subisce troppi sbandamenti; il centrocampo e’ lento ed impacciato nel proporre gioco; l’attacco, nonostante Mazzarri schieri dal primo minuto Cavani e Pandev e li tenga in campo fino alla fine, ha grosse difficolta’ nella finalizzazione.
Il Bologna, imbottito com’e’ di riserve, fa il suo onesto gioco e sicuramente non ruba nulla. Le manovre degli emiliani sono sempre ordinate e precise, forse un po’ scolastiche e prive di fantasia, ma comunque concrete quel tanto che basta (e non ci vuole molto) per mettere piu’ di una volta in difficolta’ gli avversari.
Il Napoli va in vantaggio con un bel gol di Cavani dopo 11 minuti e, come gli capita ormai con una frequenza impressionante e preoccupante, si fa raggiungere nel primo tempo ed infilzare alla fine, nei minuti di recupero. Con il risultato ancora bloccato sul pareggio, Pandev si divora due occasioni da gol clamorose. L’attacco e’ sterile e non punge e, alla fine, come capita spesso in simili casi, l’avversaria trova il modo ed il tempo di infierire. La squadra, indipendentemente che vadano in campo i titolari o le riserve, sembra svuotata di idee e di energie. La crisi e’ fisica, tattica e psicologica al tempo stesso. Una miscela esplosiva che si aggiunge ai malumori dell’ambiente ed alla frustrazione, aggravati dalla penalizzazione e dalle squalifiche. Insomma, per venirne fuori ci vorra’ carattere, forza d’animo e polso fermo. Sabato a Siena la prossima puntata.
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