Aumentano ogni anno, in Italia, gli alunni con disabilita’: nell’anno scolastico 2011-2012 sono circa 145 mila, suddivisi tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado e sono aumentati dello 0,1% rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza osservata negli ultimi dieci anni. Ed e’ il Mezzogiorno l’area del Paese con un numero maggiore di alunni disabili non autonomi. Lo rileva l’Istat in un report statistico pubblicato oggi.
IN AUMENTO – I disabili costituiscono il 3,1% del totale degli alunni. Circa 81 mila sono nella scuola primaria e poco piú di 63 mila nella scuola secondaria di primo grado. La percentuale piú elevata e’ nella Provincia autonoma di Bolzano per entrambi gli ordini scolastici (5,2% e 9,2%), quella minore in Basilicata (2,0% e 2,4%). Rispetto all’anno precedente ci sono 6.000 alunni disabili in piu’; sono piu’ numerosi i maschi.
AL SUD MENO AUTONOMI – Nelle scuole primarie il 19,8% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una delle attività indagate (autonomia nel mangiare, nello spostarsi e nell’andare in bagno) e il 7,8% non lo è in tutte e tre le attività. Nelle scuole superiori di primo grado le stesse percentuali sono rispettivamente del 14,5% e del 5,4%. Nelle scuole primarie del Sud la situazione peggiore, con il 25,2% degli alunni disabili non autonomi in almeno una delle attività indagate e il 9,6% quelli non autonomi in nessuna delle tre attività; lo stesso nelle secondarie (19,7% e 7,6%).
RITARDO MENTALE PROBLEMA PIU’ DIFFUSO – Riguarda in media il 36,3% della popolazione disabile nella scuola primaria e il 42,9% di quella della scuola secondaria di primo grado. Nella primaria questo problema è seguito dai disturbi dell’attenzione, da quelli del linguaggio e dai disturbi dell’apprendimento.
Nella scuola secondaria di primo grado, dopo i disturbi mentali, i problemi piú frequenti sono legati all’apprendimento, all’attenzione e ai disturbi affettivi relazionali. Lo svantaggio del Sud si riscontra anche in questo aspetto, con percentuali maggiori di alunni disabili con almeno tre problemi.
UN DOCENTE DI SOSTEGNO OGNI DUE ALUNNI – Gli insegnanti di sostegno sono poco piu’ di 65 mila, uno ogni due alunni disabili. Svolgono attivita’ di tipo didattico con l’80% di questi alunni e attivita’ prevalentemente assistenziale con l’8,2% degli alunni della primaria e il 7,2% della secondaria.
Con riferimento alle ore settimanali di sostegno assegnate in media all’alunno, l’Istat evidenzia un numero di ore maggiore nelle scuole del Sud (13,3 ore medie settimanali nella scuola primaria e 10,7 ore medie settimanali nella scuola secondaria di primo grado), piú basso nel Centro (10,1 e 8,0 ore) mentre il Nord e’ in posizione intermedia (10,3 e 8,3 ore). Circa il 9% delle famiglie con alunni disabili ha fatto ricorso al Tribunale civile o al Tar per ottenere un aumento delle ore di sostegno, e al Sud la quota e’ doppia rispetto al Nord. Il 14,8% degli alunni disabili della primaria ha cambiato docente di sostegno nel corso dell’anno scolastico, il 10% nella secondaria.
POCA PARTECIPAZIONE AD ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE – Solo un alunno disabile su due partecipa ad attivita’ extra-scolastiche.
Ancora piu’ bassa la quota di quelli che vanno ai campi scuola (15% nella primaria e 17% nella secondaria).
ANCORA TANTE BARRIERE ARCHITETTONICHE – Aumenta, anche se molto lentamente, il numero di scuole che hanno ridotto il numero di barriere architettoniche. ‘ il Sud l’area con la percentuale piú bassa di scuole che hanno scale e servizi igienici a norma; al Nord, invece, la percentuale piú elevata di scuole con scale e servizi igienici a norma.
































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