Era prevedibile, visto il clima politico che si è creato nel Paese dopo la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset che riguarda Silvio Berlusconi. La giunta per il Regolamento del Senato ha dato il via libera al voto palese in aula al Senato in merito alla decadenza da senatore del Cavaliere. Sette i voti favorevoli, sei i contrari. Secondo il parere che la Giunta per il regolamento invierà all’aula, non convalidare l’elezione dell’ex premier non sarebbe un caso personale (che avrebbe richiesto lo scrutinio segreto) ma riguarda lo status di parlamentare e quindi va ad incidere sulla composizione del Senato.
Il PdL fa quadrato intorno al proprio leader. Daniela Santanchè parla di “cronaca di un assassinio annunciato”, “è stata uccisa la democrazia”. Dopo tale decisione, “come fa ancora qualcuno a sostenere nel nome della falsa stabilità che questo governo serve al Paese? Cosa c’è di più importante per un popolo se non la democrazia e lo stato di diritto?".
Per Mara Carfagna, portavoce del gruppo PdL alla Camera, quella della Giunta è "un’inaudita decisione contra persanam che ridicolizza i regolamenti parlamentari e calpesta le libertà”. E Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, commenta: “E’ un momento oscuro per la democrazia. Si strappano i regolamenti e la Costituzione pur di colpire Silvio Berlusconi. L’aggressione a Berlusconi ha superato il livello tollerabile".
Si fa sentire, fra gli altri, anche il senatore Lucio Malan: “Cambiare il regolamento apposta per Berlusconi sarebbe stata una vigliaccata, ma rovesciarlo con l’ipocrisia e la falsità della ‘interpretazione’ è molto ma molto peggio. Le motivazioni che gli autori di questa infamia infatti non sono che un miscuglio di menzogne, mistificazioni e elementi del tutto estranei alla materia in discussione. Difficile fare qualsiasi cosa con gente che mina il concetto stesso di verità”.
































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