Ancora non riesco a credere che l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo abbia davvero chiuso i battenti. Mi sembra una scelta folle, stupida, sbagliata, indigeribile. Eppure il governo Renzi ha deciso che la sede diplomatica tricolore nella Repubblica Dominicana si doveva chiudere il 31 dicembre 2014. Conseguenze? Dal 1 gennaio di quest’anno è caos totale. Non ci si capisce più nulla. L’ambasciata d’Italia a Panama, da cui ora dipende la RD, non è completamente attiva. Non ancora. Cosa stia aspettando non sappiamo, probabilmente istruzioni dalla Farnesina, ma anche al ministero sembra se la stiano prendendo con comodo.
Ricordiamo che, a parte i connazionali residenti, ci sono 130mila turisti italiani l’anno nella RD, e 400 imprese tricolori registrate alla Camera di Commercio. E poi, ovviamente, ci sono i dominicani, tanti, che hanno un rapporto stretto con l’Italia e che dunque possono avere bisogno del sostegno, dell’aiuto, della collaborazione, dei servizi dell’ambasciata d’Italia. Che ha chiuso ormai un mese e mezzo fa, ma finché avremo voce per esprimerci noi non ci stancheremo di gridare il nostro dissenso.
NEL VIDEO alcuni minuti della manifestazione contro la chiusura dell’ambasciata
E’ davvero tutto così assurdo. Oltre all’aspetto politico-burocratico, c’è da rimarcare anche l’effetto sulle ricadute prevedibili per quel che riguarda il prestigio dell’Italia nel mondo. Ma come, ce ne andiamo dall’isola Hispaniola, dalla città in cui, oltre a uno splendido monumento dedicato a Cristoforo Colombo, c’è persino la casa del navigatore genovese? Tutto è partito da lì, da Santo Domingo: cultura, avventure, nuove scoperte… E noi ce ne andiamo. E’ pura pazzia.
La comunità italiana residente nella Repubblica Dominicana ha provato a fare sentire la propria voce di protesta. Ha protestato alla Farnesina, spiegando chiaramente che è un errore gravissimo chiudere l’ambasciata. Ma dal Mae non ci hanno voluto ascoltare. Non hanno ascoltato nemmeno quei (pochi) parlamentari eletti all’estero che ci hanno dato una mano, che hanno presentato interrogazioni parlamentari, che si sono interessati della nostra situazione. Niente.
Gli eletti in Nord e Centro America? E chi li ha visti o sentiti! Nada de Nada. Francesca La Marca, Renato Turano, Fucsia Nissoli: eccoli i loro nomi. Segnateveli bene nella memoria: eletti anche con il voto degli italiani dei Caraibi, sul caso dell’ambasciata di Santo Domingo non hanno fatto nemmeno il minimo sforzo.
Noi di certo, come giornale, non molleremo. Non mollerà la comunità italiana, non smetterà di lottare nemmeno il MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero che ho l’onore di rappresentare in Centro America, l’unico che fin dall’inizio si è schierato senza se e senza ma al fianco dei connazionali.
Oltre all’ambasciata ci hanno tolto pure il Comites (gli italiani nella RD, se vorranno, potranno votare per quello di Panama). Verrebbe da piangere, a pensarci bene. È tutto sbagliato. Matteo Renzi, non hai scuse: per quanto riguarda l’ambasciata italiana nella RD hai toppato alla grande. A noi restano lingua e penna, nonostante tutto: continueremo a farci sentire con forza. Fino ad avere ciò che ci spetta di diritto come cittadini italiani residenti all’estero: servizi consolari efficienti, assistenza puntuale, rispetto.
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