Sono state depositate le motivazioni della sentenza pronunciata a Milano nei confronti di Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile, nell’ambito del processo sul caso Ruby. L’ex premier era stato condannato dai giudici della quarta sezione penale di Milano.
Per i giudici “risulta innanzitutto provato che l’imputato abbia compiuto atti sessuali con El Mahroug Karima in cambio di ingenti somme di denaro e di altre utilità, quali gioielli". "Il Tribunale ritiene che la valutazione unitaria del materiale probatorio illustrato evidenzi lo stabile inserimento della ragazza nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore, ove giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti". I giudici aggiungono: "Durante la notte le donne si intrattenevano con il padrone di casa, percependo un maggiore compenso".
Il Cavaliere, secondo i giudici, “era il regista delle esibizioni sessuali delle giovani donne”: era proprio lui, Berlusconi, a dare il via “al cosiddetto ‘bunga bunga’, in cui le ospiti di sesso femminile si attivavano per soddisfare i desideri dell’imputato”.
Dopo serate a base di lap dance e spogliarelli, faceva seguito la notte ad Arcore "con il presidente del Consiglio, in promiscuità sessuale, ma soltanto per alcune giovani scelte personalmente dal padrone di casa tra le sue ospiti femminili. Certo e’ che, tra queste, egli scelse El Mahroug Karima in almeno due occasioni". "Risulta provato, inoltre, che il compimento di atti sessuali da parte della minorenne fosse caratterizzato dall’elemento retributivo: la stessa, infatti, percepiva somme variabili di carica 3.000 euro per volta, oltre a gioielli".
Anche le altre ospiti femminili, secondo i giudici, venivano ricompensate "con denaro, con gioielli, con autovetture, con il pagamento del canone di affitto delle abitazioni in via Olgettina, con contratti di lavoro a Mediaset ed altre utilità".
Silvio Berlusconi era consapevole che Ruby fosse minorenne, almeno questo è quanto emerge nelle motivazioni dei giudici, secondo i quali "la cronologia degli accadimenti oggetto del presente processo ed il chiaro contenuto dei dialoghi captati convergono nel fornire la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, della consapevolezza dell’imputato della minore età di El Mahroug Karima nella forma del dolo diretto".
La prova che Silvio Berlusconi sapeva della minore eta’ di Ruby e’ nella telefonata che l’ex premier fece in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Così le toghe risolvono uno dei ‘nodi’ più controversi del processo. "La prova della consapevolezza in capo all’imputato – scrivono – si trae logicamente dal comportamento tenuto da Berlusconi a seguito del controllo di Karima effettuato dal Commissariato Monforte – Vittoria in corso Buenos Aires".
I giudici scrivono di un Berlusconi che ha una “capacità a delinquere (…) consistita nell’attività sistematica di inquinamento probatorio a partire dal 6 ottobre 2010, attuata anche corrispondendo” a Ruby ”e ad alcune testimoni ingenti somme di denaro”. "La negazione da parte di Karima di avere attivamente partecipato al sistema prostitutivo di Arcore rafforza ancora di più il giudizio di colpevolezza nei confronti dell’imputato posta che la stessa ha mentito perché è stata pagata dall’imputato per farlo".
La senatrice Maria Rosaria Rossi e l’eurodeputato Licia Ronzulli, cosi’ come una serie di ragazze ospiti alle serate di Arcore, il pianista di Villa San Martino Danilo Mariani e sua moglie e Mariano Apicella, hanno ”mentito” quando hanno testimoniato in aula per ”personali vantaggi economici e di carriera loro derivanti da deposizioni compiacenti”.
Non è finita qui. Nelle motivazioni, si legge ancora: Berlusconi ha adombrato ”falsamente un possibile incidente diplomatico” in relazione al suo intervento per far rilasciare Ruby, causando una ”pregnante compromissione” del bene giuridico tutelato dalla concussione e ”individuato nell’esigenza di assicurare il buon andamento, il decoro e l’imparzialita’ della pubblica amministrazione” e ”il corretto funzionamento delle istituzioni”.
Forza Italia fa quadrato intorno al proprio leader e parla di un “disegno politico in atto da tempo” per far fuori Berlusconi attraverso la via giudiziaria.
































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