Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha incontrato questa mattina, poco dopo le 8, i rappresentanti dei cittadini di Tor Sapienza, il quartiere di Roma protagonista della rivolta anti-immigrati. La riunione, avvenuta nella sala dell’Arazzo di Palazzo Senatorio, è durata circa due ore. Il sindaco ha ascoltato le richieste dei rappresentanti del quartiere: “Abbiamo chiesto riqualificazione del quartiere, se si puo’ arrivare allo sgombero del centro immigrati e del campo di via Salviati. Il sindaco e’ stato molto disponibile – riferisce uno dei rappresentanti -, se rimaniamo su questo piano e siamo tutti di parola pensiamo non ci siano problemi ad arrivare ad un compromesso".
Marino ha assicurato: “Interverremo nella maniera piu’ rigorosa possibile per liberare alcune strade dalla prostituzione che in questo momento crea disagio sociale". E ancora: "Dovremo valutare se esistono occupazioni abusive in alcuni degli edifici vicino via Morandi e se la chiesa di San Cirillo sia abitata legalmente o abusivamente. Abbiamo preso l’impegno di un intervento deciso della polizia municipale per impedire nel campo rom di via Salviati la possibilita’ di bruciare materiale e inquinare l’ambiente con fumi tossici".
"Ci auguriamo che il sindaco mantenga quello che ha detto. La nostra protesta e’ civile, ne’ di destra ne’ di sinistra. E proseguira’ in modo spontaneo". Questo il commento di Elvio, uno dei rappresentanti dei comitati di Tor Sapienza. Alla fine dell’incontro i comitati hanno ribadito che i loro obiettivi restano la chiusura dei campi rom e del centro accoglienza, anche se il contenuto dell’accordo finale dice altro. "In questo accordo – ha detto Franco – su qualcosa ci accontentiamo noi e su altro si dovranno adeguare loro". Secondo Marcello, un altro cittadino dei comitati, "la maggior parte della gente non vuole piu’ ne’ il campo nomadi ne’ il centro accoglienza. Ad ogni modo controlleremo ogni settimana".
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