Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, in una intervista al Corriere della Sera, a proposito delle elezioni regionali, dichiara: “Non cambio idea. Non sarà questione di quote, ma di scegliere i migliori. FI si muove così, per qualsiasi ruolo, che siano autorità di enti o candidati. Quindi a settembre decideremo tutti insieme”.
“Adesso siamo concentrati sulle Marche, dove siamo convinti di ottenere grandi risultati anche noi come FI. Poi si voterà in Valle d’Aosta dove c’è il proporzionale e in Calabria dove si ripresenterà Occhiuto”.
È favorevole alla lista Zaia? A chi dovrebbe spettare la corsa per la presidenza?
“Non sono favorevole alla lista perché alle elezioni si presentano i partiti, non esponenti di partiti con proprie liste, pur se forti e autorevoli. La scelta, anche qui, dovrà cadere su chi ha più probabilità di fare bene, anche se in Veneto siamo favoriti”.
In Campania candiderete Cirielli?
“L’ipotesi migliore sarebbe un civico, ma credo che Cirielli sia una figura autorevole e capace, non abbiamo preclusioni”.
Puglia e Toscana? “Se non ci sarà un candidato civico, penso che quella di Mauro D’Attis sia la candidatura migliore che potremmo presentare. In Toscana decideremo presto il candidato, intanto noi metteremo i nostri parlamentari locali tutti come capilista, perché è un’elezione importante”.
E per Milano? “Servirà un civico, ci sono diverse ipotesi attorno alle quali si può costruire una maggioranza composta dal centrodestra e da Azione”.
Guardando alla manovra economica: “Dovrà contenere per prima cosa la riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Poi è vero che abbiamo avuto risultati straordinari sull’occupazione, ma ora dobbiamo rendere i salari più ricchi. Una ipotesi è detassare la quota di contributi del lavoratore che guadagna fino a 9 euro l’ora, rispetto ai 7,5 attuali. Altra idea è la detassazione di straordinari, festivi e premi di produttività. Non si potrà fare tutto ora, ma magari nell’arco di 2-3 anni”.
La Lega insiste sulla rottamazione delle cartelle… “Non siamo contrari a prescindere, ma la decontribuzione è un provvedimento strutturale, la rottamazione è una tantum. Se ci saranno risorse si faccia, ma prima vengono altre priorità”.
Quali risorse? I dazi peseranno, la difesa pure… “Sui dazi anche se si è raggiunto il miglior accordo possibile dovremo ancora lavorare, in particolare sui settori dell’acciaio, dell’agro-alimentare, dei vini. E puntiamo molto su un incremento dell’export, per arrivare dai 623 miliardi attuali a 700. Per le spese di difesa, teniamo conto che abbiamo chiesto fondi europei di 15 miliardi di cui si dovrà cominciare a restituirne dieci tra 5 anni. Sono risorse che potremo utilizzare per altro, come la sanità”.
Per il vicepremier, inoltre, non c’è necessità di un vertice straordinario, di un vertice dei leader per mettere nero su bianco le priorità della ripresa, c’è già il Consiglio dei ministri previsto per il 28 agosto e noi “ci sentiamo spesso tutti”.































