Domenica e lunedì, in occasione delle elezioni politiche, i cittadini del Lazio, oltre alle schede elettorali per la Camera e per il Senato, troveranno una scheda verde, quella per scegliere il prossimo governatore della Regione. A chi ha il cuore a destra, ma anche a chi non vuole dare alla sinistra la soddisfazione di vincere facile sulle macerie dei vari Fiorito (e pare che neanche Zingaretti sia senza peccato!), rimane ancora un nome da spendere, rinnovandogli la fiducia: quello di Francesco Storace, l’ultimo dei combattenti per un’idea di famiglia tradizionale, per le buone cose che leggiamo nel suo programma e per i valori dell’italianità che vogliamo difendere.
Mettiamoci alla prova ancora una volta, anche se sembra che la maledizione di Montezuma trasformi ogni volta le nostre speranze di cambiamento in cocenti delusioni. Torniamo a misurarci con le tentazioni di leggi regionali malfatte e facili al raggiro dei furbetti: vedremo se Storace ne resterà immune e se userà i soldi per sanare il bilancio e restituire alla sanità laziale il bollino di qualità che sembra avere perso. La salute e’ un bene primario, come la casa. E come la casa, va difesa dai ladri e preservata con cura, dalla culla alla tomba: riflettano bene i politici sulle priorità da salvaguardare, pure in tempi difficili.
Storace è una persona che ci piace perché intorno a sé non ha alcun “cerchio magico”: sui social network ha un rapporto diretto con gli utenti, per esempio, senza alcun filtro, senza alcun collaboratore che scriva per lui. Alle telefonate dei giornalisti – che quando lavorano rappresentano tutti quei lettori che li seguono e li leggono – risponde sempre ed è sempre molto disponibile e attento, rispettoso, anche se dall’altra parte non c’è una testata di diffusione nazionale. Ci piace Storace anche perché, dopo la svolta di Gianfranco Fini e dopo un Silvio Berlusconi che ormai ha evidentemente fatto il suo tempo, non vediamo altri, nel panorama politico italiano, che possano rappresentare il centrodestra, e ancor di più quell’idea di destra sociale a cui gran parte dei cittadini italiani, come quelli laziali, sono ancora legati.
Storace rappresenta un mondo che c’è, che in molti casi è maggioranza, ma che oggi non si sente rappresentato da nessuno. Ecco che Francesco potrebbe essere, come del resto lui ha più volte affermato, quell’anello intorno al quale costruire la nuova destra italiana. Trasporti, sanità, sprechi, edilizia popolare, famiglia, lavoro, tasse: il suo programma elettorale ci ha convinto e noi lo sosteniamo. In bocca al lupo.
































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