Niente quorum. Quando sono giunti i dati da oltre metà degli 8.000 comuni al voto per il referendum sulle trivellazioni, secondo dati del Viminale, l’affluenza a livella nazionale è stata del 31,16%. I primi risultati dello scrutinio del Referendum sulle trivelle segnalano, anche se il quorum non e’ stato superato e quindi la consultazione non e’ valida, che i si’ sono oltre l’80%.
Matteo Renzi, che ha definito più volte nei giorni scorsi questo referendum “un errore politico”, commenta: “L’Italia ha parlato: questo Referendum e’ stato respinto. E’ un risultato netto, chiaro, superiore alle aspettative di tutti gli opinionisti". In conferenza stampa a palazzo Chigi il premier continua: "Una parte della classe dirigente di questo paese si mostra autoreferenziale: vivono su Twitter e Facebook. Ma l’Italia e’ molto piu’ grande, fuori dalle telecamere c’e’ un Paese che chiede concretezza". "Per settimane autorevoli ospiti si sono chiusi nei talk show, gli addetti ai lavori hanno preconizzato crolli", ha aggiunto. Ma il messaggio di questo referendum e’ che "non paga essere demagogici".
"A coloro che hanno votato Sì o No dico che saremo in prima linea per fare dell’Italia un Paese che non spreca energie. Basta con le polemiche: l’Italia torni a fare l’Italia. Un Paese non puo’ permettersi l’odio che e’ emerso in questa campagna politica". "Non dobbiamo piangerci addosso: siamo leader nel settore delle rinnovabili. Saremo a New York per siglare un accordo impegnativo perche’ vogliamo fare dell’Italia il paese piu’ verde dell’Europa ma per farlo non possiamo sprecare le energie che abbiamo. Il passaggio verso le energie rinnovale si puo’ fare, ma ci vuole tempo".
Debora Serracchiani, vicesegretaria dem, spiega: “L’esito della consultazione conferma che la maggioranza assoluta degli italiani non ha ‘sentito’ il quesito proposto, o perche’ troppo specialistico o perche’ troppo poco influente. E’ una situazione di cui il Pd aveva consapevolezza e su cui ha preso posizione". "Quando i cittadini sono stati chiamati a decidere su temi chiari e direttamente efficaci – ha continuato – la risposta e’ stata diversa, come abbiamo visto anche nel recente passato. Oggi, evidentemente, non si e’ verificato l’incontro tra lo strumento del referendum popolare e il corpo elettorale". Per Serracchiani "l’esito del voto non avrà conseguenze su alcun piano, anche se le opposizioni se lo auguravano".
































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