Silvio Berlusconi ha firmato sabato i 12 referendum proposti dai Radicali. Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti del Pd, considera “un atto politico forte” la firma del Cavaliere in calce ai referendum sulla giustizia. “Le riforme della giustizia si sono rivelate impraticabili in Parlamento, ed è davvero auspicabile che ora, su di esse, possano direttamente pronunciarsi i cittadini", sottolinea Capezzone, secondo il quale “è importante che, con spirito liberale e volterriano, Silvio Berlusconi abbia firmato anche i quesiti su cui ha detto di non essere d’accordo, sempre nella logica di dare la parola ai cittadini, pur sapendo che nel Pdl vi sono sia personalità favorevoli (io tra queste) a buona parte di quei temi, sia altre altrettanto legittimamente contrarie nel merito".
Fra i quesiti referendari proposti dai Radicali, anche quello sulle droghe e che recita: “Niente carcere per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefacenti”. Su questo punto, il senatore del PdL, Carlo Giovanardi, ritiene che Berlusconi abbia sbagliato a firmare: “Fossi stato Berlusconi, non l’avrei firmato quel referendum sulla droga”. Ribadiamo che, al di là di quelli sulla giustizia, il Cavaliere ha precisato di non condividere tutti i quesiti, ma di considerarli utili per la democrazia. Giovanardi spiega: “Neanche ad Amsterdam lo spaccio e’ legalizzato, come succederebbe qui se vincessero i sì?”. Secondo l’esponente del PdL, l’eliminazione del carcere per fatti di lieve entità rappresenta comunque “la liberalizzazione dello spaccio, idea sciagurata. Anche se si trattasse solo del piccolo spaccio”. Adesso “il Pdl dovrà dire chiaro e tondo su quali referendum invita a votare sì e su quali invita a votare no. Nel PdL nessuno puo’ andare dietro a una cosa così folle”.
Dice la sua anche Maurizio Gasparri, Vicepresidente del Senato: “Ha fatto bene Berlusconi a dire che su alcuni referendum il Pdl è contrario alle proposte radicali, come su droga, immigrazione, otto per mille. Sono molto negative su questi temi le tesi di Pannella. Le nostre devono rimanere chiare. Non sosterrò neanche il referendum per l’abolizione dell’ergastolo, che peraltro non viene più scontato fino in fondo nemmeno dai pluriomicidi. Sulla riforma della giustizia invece i referendum sono uno strumento utile”.
































Discussione su questo articolo