Romano Prodi "e’ arrivato al traguardo: e’ stato indicato dal segretario Bersani come candidato ufficiale del Pd". E’ gioia ulivista a Bologna, la citta’ del Professore. Dopo il trauma di ieri con Franco Marini, oggi il risveglio e’ musica per tanti sotto le Due torri. E se per Marini il tam tam sui social network era stato una marea montante di ‘resistenza’, oggi sono tutti li’ a spingere per Prodi, a incrociare le dita.
Pietro Aceto, ulivista della prima ora e coordinatore dell’Agora’ del Pd, esulta: "Una ventata di democrazia ha spazzato via ‘gli inciuci da cospiratori notturni’, ridando dignita’ ad un partito che sembrava andare a pezzi". Certo non tutti stappano lo champagne. Il leghista Manes Bernardini dice che se "sara’ Prodi il nuovo presidente della Repubblica iniziera’ una mobilitazione di piazza per ridare dignita’ al nostro paese".
Galeazzo Bignami, consigliere regionale del Pdl, e’ l’animatore di una raccolta preventiva di firme contro la salita del Professore al Colle e per lui le notizie romane sono indigeste: "No dai. Prodi no. Lo sapevo. Stiamo raccogliendo le firme da venti giorni contro. Fa ribrezzo". Ma oggi Bologna non rema contro, oggi spinge. Persino il consigliere provinciale Fabio Tartarini, gia’ candidato con Scelta Civica, dopo aver letto che la linea dei montiani non e’ di sostenere Prodi ma Cancellieri annuncia che oggi e’ lui a dissociarsi: il Professore va appoggiato "senza senza se e senza ma". Ma soprattutto in casa Pd, e specie tra i parlamentari (che fin da ieri sono stati additati come i registi di una operazione tutta tesa a lanciare l’ex premier), il vento cambia.
La coordinatrice dei parlamentari dell’Emilia-Romagna Donata Lenzi annuncia: il Pd ha scelto, e "all’unanimita’" Prodi, "il padre fondatore dell’Ulivo e del Pd. L’unico in grado di rappresentare tutte le anime del Pd. L’unico del Pd che era uscito anche dalla consultazione del M5s. Adesso bisogna convincere le altre forze a votarlo".
Marilena Fabbri, altra parlamentare Pd tira un sospiro di sollievo, perche’ il Pd vira su una "persona di saldi valori costituzionali, grande esperienza istituzionale e di spiccata autorevolezza internazionale". Ma soprattutto chi ‘risorge’ oggi e’ il segretario Pd di Bologna, Raffaele Donini, fin dall’inizio sostenitore della proposta Prodi e ieri fermo nel gridare a Roma quel "Fermatevi" che ha trascinato tanta parte della base. "La proposta che Pierluigi Bersani ha avanzato ai grandi elettori del PD questa mattina e’ quella di Romano Prodi votata all’unanimita’. Oggi e’ un giorno nuovo", gioisce Donini.
E anche Sel non disdegna. Lorenzo Cipriani, consigliere comunale vendoliano, scrive: "Avrei preferito Rodota’, ma Prodi e’ un nome che unisce, che richiama le uniche vittorie del centrosinistra contro Berlusconi e che e’ una garanzia italiana in Europa e nel mondo. Va bene cosi’". Chiude il coro, il deputato Pd Andrea De Maria, ex segretario provinciale, con un eloquente, e’ "la scelta giusta. Di grande autorevolezza e di unita’. Adesso il voto in aula dimostri l’unita’ del Pd e del centrosinistra".
































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