Il Pdl prova a ‘sbrogliare’ la matassa delle candidature e mira a incastrare le tessere del mosaico entro la settimana, anche se i tempi – viene spiegato – potrebbero slittare di alcuni giorni. Fissate le regole sulla selezione delle candidature, in via dell’Umilta’ i maggiorenti del Pdl lavorano alla scrematura delle tante richieste che arrivano, soprattutto da parte dei parlamentari uscenti.
L’obiettivo di Silvio Berlusconi resta la conquista di quelle regioni che assegnano piu’ seggi per rendere ingovernabile il Senato. Per questo, non solo punterebbe a spostare su palazzo Madama i fedelissimi, anche per evitare rischi quando servira’ che la squadra di senatori pidiellini agisca in modo compatto.
Ma torna a farsi strada l’ipotesi di una lista civica del Cavaliere, dove far confluire i volti nuovi pescati al di fuori della politica. Un modo, viene sottolineato, anche per lasciare piu’ spazio alle riconfereme alla Camera e al Senato e ‘gareggiare’ sullo stesso terreno ‘civico’ con Monti. Ma tra i fedelissimi dell’ex premier questa ipotesi viene ‘scoraggiata’, perche’ un ‘trasloco’ di Berlusconi in un’altra lista, potrebbe danneggiare il Pdl e vanificare l’effetto traino del Cavaliere, che oggi ha annunciato in tv: "la coalizione del centrodestra e’ gia’ al 31%". Il Cavaliere, riferiscono fonti pidielline, sarebbe ancora orientato a candidarsi al Senato, ma dal partito si insiste affinche’ l’ex premier faccia da traino ai voti e si candidi alla Camera, cosi’ da potersi presentare capolista in tutte le regioni, mentre a palazzo Madama scatterebbe la tagliola di un massimo di tre circoscrizioni. Nulla, tuttavia, e’ ancora deciso.
Il Cavaliere, del resto, e’ impegnato tutti i giorni nel tour de force televisivo e mediatico e ancora non ha preso in mani il dossier liste. Anche se, viene spiegato, le prima ‘direttive’ le ha affidate al fedelissimo Denis Verdini, vero ‘deus ex machina’ delle candidature. E cosi’, secondo quanto si apprende, i fedelissimi – tra cui lo stesso coordinatore del Pdl – Brambilla, Galan, La Loggia, Bondi, Cosentino sarebbero tutti destinati al Senato. Stessa sorte toccherebbe a Formigoni – il quale pero’ non ha sciolto ancora la riserva – cosi’ come a Cicchitto e Schifani. Il segretario Alfano, che oggi si e’ occupato delle elezioni in Lazio, sarebbe capolista in Sicilia per la Camera assieme a Misuraca. Sempre alla Camera, sembrano essre riconfermati Fitto, Crimi, Carfagna, Ravetto, Santanche’ (anche se permangono malumori in Piemonte) e Biancofiore. Non ci sarebbero problemi per Annagrazia Calabria, mentre resta l’incognita su Gelmini e Lorenzin. Per entrambe, infatti, potrebbe scattare la ‘tagliola’ del divieto di doppia candidatura. Le due deputate sono infatti in pole una per il ticket con Maroni in Lombardia e l’altra per la corsa alla presidenza del Lazio. Ogni decisione sara’ presa nelle prossime ore, ma sembra ormai certo l’ok di Lorenzin (che in questo caso rinuncerebbe al seggio in Parlamento), mentre per Gelmini si parla di un seggio alla Camera e ad affiancare Maroni potrebbe esseer Mario Mantovani.
Intanto il Cavaliere lavora alle alleanze: incassata quella con la Lega e con Fratelli d’Italia di La Russa e Meloni, Berlusconi e’ tornato a tessere i fili con Lombardo, con il quale ci sono alcuni problemi in Sicilia. Certo, invece, l’apparentamento di Micciche’, alla guida del movimento meridionalista, Grande Sud, con l’appoggio dei governatori Caldoro, Scopelliti e Iori (che pero’ non si candideranno in Parlamento). Al momento, infine, non ci sarebbero grosse novita’ sulle liste: nonostante il Cavaliere continui a ripetere che poco piu’ del 10% degli uscnti saranno riconfermati, in via dell’Umilta’ si spiega che molte saranno le deroghe. Mancano all’appello nomi forti della societa’ civile e dell’imprenditoria, ma il dossier e’ di stretta competenza dell’ex premier. Il quale ha rivendicato la risalita nei sondaggi del Pdl: "Noi siamo saliti dal 14 al 21 e qualosa e la somma del centrodestra e’ al 31%, abbiamo da conquistare 7 milioni elettori delusi e pensiamo sia abbastanza facile, siamo condannati a vincere e sono qui per quello". Quanto alle liste, Berlusconi ha sottolineato che "piu’ del 50 per cento ei candidati verra’ dal mondo delle imprese e solo il 10% sara’ da scegliere trai parlamentari giovani che hanno dimistrato dedizione".
































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