Patto di coalizione e legge elettorale: la politica, dopo la tormentata pausa festiva (tra un dl Salva Roma ritirato tra le polemiche e un Milleproroghe utilizzato come "tampone"), riparte da qui. E sono davvero "cose turche" per governo e Parlamento, tanto che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha deciso di posticipare il vertice intergovernativo con la Turchia, previsto per il 17 gennaio a Istanbul, proprio "in ragione – spiega una nota di Palazzo Chigi – degli impegni connessi alla definizione di ‘Impegno 2014’, il contratto di coalizione tra le forze politiche della maggioranza di governo" che il premier intende chiudere entro la fine di gennaio. Ed è stata una giornata molto intensa per l’inquilino di Palazzo Chigi, che oggi è salito al Colle e "ha ragguagliato – si legge in una nota del Quirinale – il presidente della Repubblica sull’inizio delle consultazioni che cominciano oggi stesso con le forze politiche di maggioranza al fine di predisporre il previsto patto programmatico di coalizione per il 2014. Il presidente del Consiglio – sottolinea la nota – terrà informato il capo dello Stato sull’evoluzione di queste consultazioni".
Letta, che nel corso della mattinata ha incontrato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, ha inaugurato il "giro" oggi pomeriggio ricevendo a Palazzo Chigi la delegazione di Scelta Civica, composta dal segretario e dal presidente Stefania Giannini e Alberto Bombassei, insieme ai capigruppo di Camera e Senato, Andrea Romano e Gianluca Susta.
"Siamo soddisfatti da questa prima tappa del percorso. Entro una decina di giorni ci sarà anche un tavolo di maggioranza per un confronto a più voci" spiega Giannini al termine dell’incontro, aggiungendo: "Abbiamo chiesto un tavolo con gli altri partiti e abbiamo buone ragioni per ritenere che la proposta sarà accolta". Giannini afferma inoltre che la legge elettorale "non necessariamente sarà nel patto di programma, anche perché riguarda le forze politiche e il Parlamento". Intanto, oggi a pranzo a Firenze incontro tra l’ex premier e senatore a vita Mario Monti e il segretario del Pd Matteo Renzi: al centro del colloquio proprio il patto di coalizione e le proposte di Renzi sulla legge elettorale e sulla riforma del Senato. Il segretario democratico nei giorni scorsi ha spinto sull’acceleratore mettendo sul tavolo tre proposte: doppio turno di coalizione (nota come proposta del sindaco d’Italia), Mattarellum corretto con premio di maggioranza, modello spagnolo. "Il Pd – spiega in un’intervista a Youdem la responsabile riforme del partito Maria Elena Boschi – ha già sollecitato la discussione presso gli altri partiti con la lettera che il segretario ha inviato il 2 gennaio, adesso siamo in attesa di fissare gli incontri con gli altri partiti e arrivare a una definizione del modello, tra quelli proposti dal Partito democratico, vedendo qual è quello che ha il consenso più ampio, dopodiché si tratterà di lavorare a ritmi serrati in prima commissione alla Camera per cercare di arrivare da approvare in Aula la nuova legge elettorale tra fine gennaio e inizio febbraio".
Frena però il Nuovo Centrodestra, alleato di governo, con il presidente Renato Schifani che afferma: "Sulla riforma elettorale non c’è dubbio che occorrerà attendere le motivazioni della Consulta. Per questo sorrido quando in questi giorni si apre un dibattito acceso sui vari modelli da quello spagnolo, al Mattarellum passando per altri sistemi". Gli replica Boschi a Radio 24: "Abbiamo avuto molto tempo per riflettere su modelli di legge elettorale. Il presidente Schifani sa benissimo che prima di essere trasferita alla Camera, la legge elettorale è stata per mesi in discussione al Senato: sono state fatte audizioni e sono stati fatti approfondimenti. Credo che ci sia stato tutto il tempo, anche per il Nuovo centrodestra, di elaborare una proposta. Ora è il momento di passare ai fatti".
Intanto Forza Italia ha convocato una riunione alla Camera dove "c’è stato – spiega una nota – un accurato approfondimento delle diverse proposte che Matteo Renzi ha formulato la scorsa settimana in tema di riforma della legge elettorale. Riteniamo – continua la nota – che il lavoro tecnico istituzionale svolto possa consentire al presidente Silvio Berlusconi di formulare una rapida risposta al segretario del Partito democratico, consapevoli del fatto che sulla regola delle regole, che è la legge elettorale, debba e possa esserci la condivisione più ampia possibile". Se arriva un primo riscontro da Forza Italia, una netta chiusura giunge invece dal Movimento 5 Stelle con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che sottolinea attraverso un post sul blog di Grillo che "il Movimento 5 Stelle vuole tornare alle elezioni il prima possibile" e "ci vuole tornare con la legge elettorale ‘Mattarella’ detta ‘Mattarellum’, quella del 1993 (senza modifiche ‘ad personam’). Perché è l’ultima legge elettorale votata da un Parlamento legittimo".
































Discussione su questo articolo