I "copertoni" erano l’hashish, le "scarpe" la cocaina, la "musica" i soldi. Nelle loro comunicazioni quotidiane usavano un linguaggio cifrato i quattro componenti della banda di maghrebini fermati dai carabinieri di Rieti con l’accusa di rifornire di droga la provincia laziale, il litorale romano e i quartieri capitolini della Magliana e di San Lorenzo. Gli stupefacenti arrivavano in Italia dal Marocco via Spagna.
L’operazione, ribattezzata "White Shoes", e’ partita nel dicembre scorso quando i carabinieri hanno arrestato Radouane El Sahhal, detto "Radua", 25 anni, e la convivente, entrambi residenti a Poggio Bustone, per il possesso di due panetti di hashish del peso di 200 grammi e 30 grammi di cocaina.
Le indagini successive hanno permesso di accertare che "Radua" era solo l’ultimo anello di una catena di distribuzione di droga gestita da altri connazionali: lui, che spacciava droga sia a Poggio Bustone, sia nei comuni limitrofi di Rivodutri, Cantalice e Colli sul Velino, era a sua volta settimanalmente rifornito dai fratelli El Dardi, il 32enne Hicham e il 24enne Abderrahim, che, dalla "base" di Passo Scuro, frazione di Fiumicino, immettevano droga nel reatino e nei comuni di Anzio, Nettuno e Ardea.
Risalendo ancora la scala del traffico, i carabinieri sono riusciti ad identificare anche i fornitori dei fratelli El Dardi, Essaddik Bouhalaldetto "Hamid", 25 anni, e Mustapha Rayzyn, 30 anni, localizzati a Roma, alla Magliana, vicino alle sponde del fiume Tevere, all’interno di uno stabile interamente occupato da loro connazionali. "Hamid", risultato essere il capo della banda, oltre a rifornire di droga i due fratelli di Passo Scuro smerciava droga anche nella capitale.
A carico dei quattro – pregiudicati, clandestini e senza fissa dimora – il pm di Rieti, Lorenzo Francia, ha emesso altrettanti decreti di fermo di indiziato di delitto. Per tutti l’accusa e’ di concorso in traffico di cocaina e hashish. La droga destinata al mercato reatino partiva settimanalmente dalla Magliana, passava per Passo Scuro, per poi finire a Poggio Bustone. Nel corso delle indagini sono stati identificati anche i complici di "Radua" (alcuni pregiudicati locali) e il fornitore magrebino di "Hamid": la loro posizione e’ al vaglio della magistratura. I pagamenti per le forniture avvenivano tramite postepay. Nel corso del blitz, svolto con la collaborazione dei carabinieri della Compagnia di Roma Eur e del Gruppo di Frascati, Abderrahim El Dardi e’ stato trovato in possesso di 10 grammi di cocaina.
































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