Toyota Motor conferma ancora una volta la ritrovata leadership delle vendite a livello globale superando nuovamente General Motors nell’ultimo trimestre. La casa nipponica e le sue affiliate Daihatsu e Hono, grazie anche ai benefici indotti dalle politiche economiche nazionali note come Abenomics sullo yen e quindi sulla competitivita’ all’estero, hanno registrato un aumento delle vendite nel trimestre luglio-settembre del 2,8% a/a 2,5 milioni di auto, mentre General Motors ha assistito ad una crescita del 5,5% a 2,4 milioni e Volkswagen a 2,33 milioni.
Toyota, che l’anno scorso ha riconquistato la leadership mondiale dopo un periodo di flessione delle vendite causato dalle conseguenze dei maxi-richiami effettuati dal 2008 in poi e del sisma giapponese del 2011, ha confermato il primo posto nella speciale classifica delle vendite anche nei primi nove mesi dell’anno con 7,41 milioni di autoveicoli, a fronte dei 7,25 milioni di General Motor e dei 7,03 milioni di Volkswagen. La casa giapponese ha beneficiato negli ultimi mesi in particolare degli effetti positivi della cosiddetta Abenomics che ha generato un forte deprezzamento dello yen contro le principali valute internazionali, a partire dal dollaro. La flessione della divisa nazionale ha consentito di aumentare la competitivita’ di prezzo delle automobili prodotte in Giappone e vendute sui mercati esteri con ovvi benefici sulle performance commerciali e finanziarie.
Oltre allo yen, Toyota ha anche sfruttato al ripresa delle vendite in Cina, fortemente penalizzate l’anno scorso da clima sfavorevole verso i brand giapponesi determinato dalla disputa territoriale tra Cina e Giappone per il possesso delle isole Sekaku/Diaoyu, e il boom della domanda nelle nazioni del Sud-est asiatico.
La casa automobilistica guidata da Akio Toyoda, diventata per la prima volta nella sua storia leader globale nel 2008 superando una General Motors allora alle prese con la pesante crisi sfociata successivamente nel salvataggio governativo attraverso la procedura del Chapter 11, si appresta dunque a mantenere la corona mondiale nonostante la sempre piu’ aggressiva offensiva di prodotto non solo del gruppo di Detroit ma soprattutto di Volkswagen, intenzionata a conquistare la vetta della classifica entro il 2020.
































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