"Da tutto il mondo mi hanno cercato perche’ svelassi la vera ricetta: io non l’ho mai brevettata ne’ raccontata a nessuno. Restera’ un segreto di famiglia, semplicemente". Rispondeva cosi’ a chi gli chiedeva quale fosse il segreto del successo della stracciatella, il gusto di gelato che aveva inventato nel 1953 e che ora e’ famoso in tutto il mondo, Enrico Panattoni, morto a 85 anni all’1,20 della notte scorsa a Bergamo. Ma il nome dell’imprenditore e’ legato anche a uno dei piu’ drammatici eventi di cronaca nera. Nel 1973, 40 anni fa, venne sequestrato il figlio Mirko, che allora aveva 7 anni. Era il primo bimbo rapito in Italia e il sequestro fece molto scalpore.
Mirko venne tenuto prigioniero per 18 giorni e per la sua liberazione il padre pago’ un riscatto di 300 milioni di lire. Tornando alla stracciatella Panattoni pur non avendo mai rivelato a nessuno, in sessant’anni, la vera ricetta ha piu’ volte raccontato il perche’ gli venne in mente di creare proprio quel gusto di gelato.
Tutto nacque in una notte, a partire da una minestra: "La stracciatella alla romana era il consomme’ piu’ famoso – spiegava – e, come per quella minestra, cercavo un gelato che fosse amato e apprezzato dai clienti". Per questo Enrico, titolare del bar ‘La Marianna’ a Bergamo Alta (che oggi e domani restera’ chiuso per lutto), trascorse lunghe notti insonni a provare e riprovare il nuovo gelato in un piccolo laboratorio: macchine rudimentali ma una grande idea in testa, un chiodo fisso che la notte non lo faceva dormire. "Come l’uovo si coaugula nel brodo bollente, facendo nascere la stracciatella alla romana, cosi’ volevo che il cioccolato si unisse alla panna senza pero’ perdere la sua consistenza", spiegava. Nel ’53 ci riusci’: "Lo creai in una notte". E i primi fortunati assaggiatori della stracciatella furono i tanti turisti che, quell’anno, giunsero a Bergamo Alta per il ‘Soap box rally’: "Volevo far provare il nuovo gusto alle persone che avevano raggiunto Citta’ Alta per la manifestazione e il gelato ebbe subito un grande apprezzamento". Il motivo? Mescolava la freschezza e la dolcezza della panna con il gusto forte del cioccolato fondente. Il successo fu immediato.
Giunto a Bergamo da Lucca nel 1946 per fare il castagnaccio, Enrico Panattoni apri’ con 180 mila lire risparmiati dalla famiglia un primo bar in via Colleoni e poi, il 1 novembre 1953, ‘La Marianna’. Nel ’62 rilevo’ la gestione del ristorante ‘Il Pianone’, sempre a Bergamo Alta. I funerali saranno celebrati domattina, alle 10, nella chiesa del Carmine.































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