L’Italia continuerà a partecipare alle missioni internazionali in cui è tuttora impegnata, sebbene lo sforzo dipenderà anche dagli sviluppi del caso dei due marò in carcere in India. Quasi 35 milioni di euro saranno destinati al sostegno ad iniziative di cooperazione finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita dei rifugiati di diversi paesi. Ed entro dicembre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero.
Con 190 voti favorevoli, 42 contrari e 17 astensioni il Senato ha infatti licenziato definitivamente il provvedimento di conversione del decreto-legge sulla proroga delle missioni internazionali, già approvato dalla Camera. Un ok arrivato a larga maggioranza, anche con i voti di Forza Italia, di solito schierata all’opposizione (ma che già in occasione delle riforme costituzionali si era allineata alla maggioranza): voti dati, secondo Maurizio Gasparri, "con convinzione, alla luce della crescente emergenza internazionale; per il consueto e convinto sostegno alle nostre Forze armate impegnate su tanti scenari di crisi con grande competenza, professionalità e con grande apprezzamento della comunità internazionale" e proprio "alla luce della modifica che pone un limite alla missione militare antipirateria nell’Oceano Indiano".
Il capogruppo di FI ha ricordato infine che, alla luce delle numerosi scenari di crisi, andrebbe raccolto l’invito rivolto dal Presidente Usa Barack Obama ai Paesi della Nato ad aumentare risorse per la difesa. "Gli americani ovviamente si accollano molti oneri, fisici ed economici, ma di fronte a questa emergenza e a questo scenario di crisi, che va dallo Stato islamico, fino alla Libia, alla Nigeria, all’Algeria e ad altri luoghi, tralasciando ciò che accade in Ucraina e in tante altre parti del mondo – c’è un’ esigenza di difesa e di sicurezza".
Giorgio Tonini (Pd), nell’annunciare voto favorevole, ha ricordato che tutte le missioni internazionali a cui partecipa l’Italia hanno finalità di pace, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione, e che compito dell’Italia è "onnanzitutto lavorare perché l’Europa riesca finalmente a parlare con una voce sola a livello internazionale sia sotto il profilo della politica estera, sia sotto il profilo della politica di difesa e di sicurezza. Da questo punto di vista, la scelta del nostro Governo di puntare, in occasione del rinnovo delle istituzioni europee, sul ruolo dell’Alto rappresentante UE per la politica estera e la sicurezza nella persona dell’attuale Ministro degli esteri, Federica Mogherini, credo sia stata una scelta di straordinaria importanza che solo un dibattito provinciale che ignora la dimensione strategica e decisiva della politica estera e della politica internazionale può sottovalutare.
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