Continua la fuga dei medici italiani all’estero. Anzi, peggiora.
Nel 2024, infatti, hanno lasciato il Sistema sanitario nazionale oltre 7 mila camici bianchi, con una crescita del 133% rispetto al 2022.
È quanto sottolinea il rapporto annuale dell’Osservatorio In-Salute dal titolo «Orizzonti della cura: innovazione nella diagnosi tempestiva e nelle terapie di eccellenza» realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) pubblicato da Italia Oggi.
Anche la situazione degli infermieri è delicata: «l’Italia», si legge nel report, «impiega meno professionisti rispetto alla media europea, con 6,8 infermieri ogni 1.000 abitanti contro gli 8,2 della Ue. Ne deriva un forte squilibrio tra pensionamenti e nuovi ingressi, poiché ogni anno lasciano la professione circa 30-33 mila infermieri mentre le università ne formano solo 10 mila».
L’Italia investe in sanità meno di altri grandi paesi europei in rapporto al Pil, con un divario che limita la capacità di investimento e la resilienza del Ssn.
Intanto, il 1° ottobre si è svolta all’Aran la trattativa con le organizzazioni sindacali rappresentative per il rinnovo del contratto 2022-2024 dell’area dirigenziale della sanità, che riguarda oltre 130 mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie.






























