Il prolungato impasse della vicenda maro’ suscita la "profonda frustrazione" del governo italiano, che invoca tempi rapidi per l’avvio del processo, e soprattutto senza rischi di pena di morte. E’ questo il messaggio che la ministro degli Esteri Emma Bonino ha trasmesso oggi alle autorita’ indiane incontrando a Davos i colleghi delle Finanze e del Commercio di New Delhi, che da parte loro hanno assicurato l’impegno del loro governo per evitare lo ‘spettro’ della pena capitale.
La nuova offensiva diplomatica italiana si e’ sviluppata nella citta’ svizzera che ospita il World Economic Forum. La Bonino ha ricordato agli interlocutori indiani che dopo quasi due anni dalla morte dei due pescatori indiani a largo delle coste del Kerala, non c’è stato un processo rapido nè giusto ai due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, come era stato loro promesso. La priorità, adesso, è verificare che le ipotesi emerse sulla stampa indiana sulla possibilità di pena capitale siano fugate.
Il ministro del Commercio, Anand Sharma, ha risposto alla collega italiana che avviera’ i suoi contatti con gli avvocati e i responsabili della Nia (la polizia antiterrorismo) per far presente che l’utilizzo del ‘Sua Act’, la legge che prevede la pena di morte, non e’ ritenuta la strada migliore da percorrere. Il ministro della Finanze, Shri P. Chidambaran, ha fatto poi sapere che anche il governo indiano "vuole che inizi il processo ed e’ in contatto" con gli italiani "proprio per evitare un percorso" che lasci aperta la possibilita’ della pena di morte. In India l’attenzione resta puntata sul 3 febbraio, quando il governo dovra’ presentare alla Corte suprema una soluzione al caso. Soltanto in quella sede si fara’ chiarezza, ha fatto sapere il ministero degli Esteri, rifiutandosi di commentare le indiscrezioni della stampa locale secondo cui e’ gia’ stato deciso il ricorso alla normativa antiterrorismo per i due maro’. Nel frattempo, a Roma, proseguono le consultazioni.
I presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato, Pier Ferdinando Casini e Nicola Latorre, e della Camera, Fabrizio Cicchitto ed Elio Vito, hanno ricevuto l’ambasciatore indiano alla vigilia della missione parlamentare che incontrera’ lunedi’ a New Delhi Girone e Latorre. Poi e’ stato il turno dell’inviato speciale Staffan De Mistura. Ma fuori dalle aule, le polemiche non si placano. E non si fermano nemmeno le proteste contro l’India. Un gruppo di giovani nel Nuovo centro Destra italiano ha manifestato oggi davanti all’ambasciata indiana con la partecipazione della vicepresidente del parlamento europeo Roberta Angelilli: nella vicenda maro’, ha attaccato Angelilli, sono stati "calpestati i diritti umani".
































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