In vista della Legge di Bilancio, ancora una volta il lavoro del MAIE in Parlamento – più specificatamente in Commissione Bilancio in Senato, attraverso il senatore Mario Borghese – riesce a ottenere risultati concreti e tangibili per gli italiani all’estero.
Grazie all’incessante lavoro del Movimento Associativo Italiani all’Estero, infatti, è stata eliminata la tassa di 250 euro per i figli minorenni italiani residenti all’estero, un onere che rappresentava non solo un peso economico per le famiglie, ma anche un vero e proprio incubo burocratico.
A questo si aggiungono più fondi per gli Enti gestori, quelli che promuovono la cultura italiana nel mondo. E poi risorse per borse di studio, scuole paritarie, Camere di Commercio, Comites e CGIE, oltre all’assunzione di nuovo personale nei Consolati, alla Conferenza Stato-Regioni-CGIE e al posticipo a 36 mesi dell’iscrizione dei figli minorenni nati all’estero.
Ancora una volta il MAIE ce l’ha fatta. Il “partitino insignificante”, il “partitino delle Americhe”, i “non allineati” che secondo alcuni detrattori “non pesano niente”, hanno dimostrato per l’ennesima volta il contrario. Sono riusciti a ottenere per gli italiani all’estero risultati che dieci parlamentari eletti nei partiti romani avrebbero solo potuto sognare.

Già nel periodo 2018-2021, il presidente del cosiddetto “partitino americano” è riuscito a entrare al Governo come sottosegretario agli Affari Esteri con delega agli italiani all’estero, ottenendo risultati storici: la costruzione, riapertura e riorganizzazione di numerosi Consolati chiusi dai governi precedenti in tutto il mondo, tra cui Montevideo (Uruguay), Manchester (Gran Bretagna), Vitória (Brasile), Tenerife (Spagna), Recife (Brasile), Costa Rica, Saarland (Germania) e molti altri.
Inoltre, è stato raggiunto il record storico di investimenti in lingua e cultura italiana all’estero, con 50 milioni di euro, dopo anni di fondi azzerati.
Si è proceduto all’inserimento di nuovo personale alla Farnesina destinato ai Consolati all’estero e, dopo dieci anni di attesa, è stata finalmente convocata la Conferenza Stato-Regioni-CGIE, insieme all’aumento dei fondi per Comites e Camere di Commercio.
La storia oggi si ripete. Ma perché?
Tutto inizia all’inizio della legislatura. Tradizionalmente, la maggioranza degli eletti all’estero sceglie la Commissione Affari Esteri. Il MAIE no. Ricardo Merlo e Mario Borghese hanno invece chiesto con determinazione la Commissione Bilancio del Senato.
A metà del 2025, in una riunione tra il presidente Merlo e un importante leader politico della maggioranza, prende forma la seconda parte della strategia del Movimento. La richiesta è chiara: il MAIE vuole Mario Borghese relatore della Legge di Bilancio.
Non tutti hanno compreso subito l’importanza di questo ruolo, ma il vertice del MAIE ne era pienamente consapevole: i relatori sono centrali nella “stanza dei bottoni” della Legge di Bilancio. Mario Borghese, con un profilo volutamente basso, ha iniziato un lavoro politico costante e silenzioso nei palazzi romani, con un obiettivo ben definito.
Una volta nominato relatore, durante una riunione della Commissione Bilancio vengono individuati tre temi essenziali: enti territoriali, città metropolitane e SISMA. È in quel momento che Borghese interviene con decisione, imponendo l’inserimento degli italiani all’estero come tema essenziale.
Una mossa fondamentale, opportuna e storica, perché crea un precedente strutturale per tutte le future Leggi di Bilancio, nelle quali gli italiani nel mondo diventano finalmente una priorità riconosciuta.

Il pacchetto MAIE è composto da misure concrete. È stata eliminata la tassa di cittadinanza di 250 euro per la pratica dei figli minorenni italiani all’estero, che dal 2026 sarà gratuita: una misura che, da sola, vale circa 5 milioni di euro. È stato inoltre esteso a 36 mesi il termine per l’iscrizione all’AIRE dei neonati nati all’estero.
Sono stati previsti aumenti di fondi pari a 500mila euro per gli anni 2026 e 2027 agli Enti gestori per la promozione della lingua e cultura italiana; 1.5 milioni di euro negli anni 2026 e 2027 per il sostegno alle scuole paritarie all’estero, con particolare attenzione alle borse di studio per gli studenti con minori risorse; 500mila euro nel biennio 2026-2027 per la rete dei Consoli onorari all’estero; 500mila euro per il CGIE nel 2026; 700mila euro nel 2026 per i Comites; 1 milione di euro per le Camere di Commercio italiane all’estero.
Tutti fondi extra, rispetto a quanto era previsto.
I risultati, dunque, parlano da soli. Come ama ripetere Merlo nei congressi del MAIE, meglio che dire è fare.
Resta solo un dubbio finale: gli eletti all’estero dell’area centrosinistra voteranno contro tutto questo? Manca poco per scoprirlo.






























