Quali errori abbiamo commesso noi Occidentali per non essere riusciti a convincere tutti che il nostro sistema politico ed economico era, ed è, il migliore possibile?
Cercheremo di capirlo attraverso qualche analisi della storia recente ma prima è bene cominciare col ricordare che, dopo il 1945, gli Stati Uniti non hanno mai fatto, o iniziato o partecipato, a una guerra. Infatti, le dichiarazioni di guerra, secondo la Costituzione americana, possono e devono essere decise e votate solo dal Congresso e ciò non è mai avvenuto.
Eppure, dirà qualcuno: come è allora successo che più di centomila soldati americani siano morti all’estero in situazioni che sembravano di guerra?
Vediamolo nel dettaglio.
1950-1953 Corea Gli USA intervennero in aiuto a un governo alleato (Corea del Sud) come “azione di polizia” su mandato dell’ONU (Risoluzione 82, approvata per l’assenza della Russia).
1964-73 Vietnam Si inventò un attacco vietnamita (del Nord) del 4 agosto 1964 (appurato anni dopo come inventato di sana dal Dipartimento della Difesa USA) contro una nave americana. La cosa consentì al Congresso di dare al Presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson l’autorità di “assistere” qualsiasi paese del sud-est asiatico il cui governo fosse considerato messo in pericolo dall’aggressione comunista.
1983 Invasione di Grenada. Decisione presidenziale (Reagan), giustificata come protezione dei cittadini USA e stabilizzazione regionale.
1989 Invasione di Panama. Decisione presidenziale (Bush Sr.), per proteggere cittadini USA e arrestare Noriega
1991 Prima guerra del Golfo. Il Congresso approvò a favore del Presidente una “Authorization for Use of Military Force” (AUMF) per liberare il Kuwait.
1999 Kossovo. Decisione presidenziale (Clinton) con la NATO. La motivazione formale fu di voler impedire un genocidio contro il popolo kossovaro perpetrato dai Serbi. Medici inviati in loco dal Tribunale Penale Internazionale dopo la fine dei bombardamenti per accertare le responsabilità penali scoprirono che un genocidio non era mai avvenuto ma si trattò invece di propaganda ottimamente realizzata proprio per giustificare l’intervento. Senza alcun mandato ONU.
2001-2024 Afghanistan. AUMF del 14 settembre 2001, contro responsabili dell’11 settembre.
2003-2011 (e oltre) Iraq. AUMF del 2002, per disarmare Saddam Hussein dalle sue armi di distruzione di massa (mai esistite, come accertato). Senza alcun mandato ONU
2011 Libia. Intervento aereo ordinato da Obama senza dichiarazione né autorizzazione preventiva. Anche in questo caso la motivazione ufficiale fu di difendere i cittadini locali da un possibile sterminio ad opera di Gheddafi. In realtà si trattò sempre, e soltanto, di una guerra civile organizzata dai servizi segreti francesi contro il RAS. Il prosieguo degli eventi ha dimostrato la verità.
2014 Siria. Operazioni militari contro ISIS giustificate usando l’AUMF del 2001, anche se all’epoca concepita per Al-Qaeda/Talebani.
2015 ad oggi Yemen. Supporto “anti-terrorismo” alla coalizione saudita, giustificato con AUMF 2001.
Durante gli ultimi anni Somalia, Pakistan, altre varie operazioni speciali sempre giustificate tramite AUMF 2001, ufficialmente contro gruppi terroristici.
Come si può vedere, gli USA non sono mai entrati in guerra ma hanno solo invocato “operazioni di polizia”, “interventi umanitari”, “difesa o esportazione della democrazia”, “lotta al terrorismo”, “peace enforcing” o altro, secondo le circostanze. Tutto ciò senza che il popolo americano potesse esprimersi attraverso chi ufficialmente lo rappresenta: il Congresso o il Senato.
È comprensibile che chi crede che in una democrazia il popolo sia sovrano resterà un poco sorpreso. Eppure ci è stato insegnato che il Governo è un organo esecutivo e cioè deve eseguire ciò che l’organo legislativo, unico e vero rappresentante della volontà popolare, decide di fare.
Ovviamente sono previste eccezioni quali l’urgenza, una calamità imprevista, un rischio capitale per il Paese, ma per questo esistono i Decreti che, non a caso, devono essere convertiti in legge entro un certo limite di tempo. Visto tutti quegli interventi bellici sopra menzionati decida chi legge, caso per caso, se esistevano o meno le ragioni dell’urgenza o del grave rischio nazionale.
Se qualcuno decide che “forse” in quei casi si è verificato un qualche infrangimento delle normali regole democratiche, allora guardi cosa è successo alla democrazia italiana in circostanze similari.
L’articolo 11 della nostra Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…” Ebbene, la nostra Costituzione aggiunge l’art 78: “Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari.” È mai successo che le Camere lo abbiano fatto dopo il 1945? Mai.
Eppure: a partire dal 17 gennaio 1991 i Tornado italiani furono impiegati in missioni di attacco a bassa quota contro obiettivi strategici e militari in Iraq. Fu un’azione di guerra o una gita turistica? Si disse che si trattava di una volontà dell’ONU cui noi aderivamo e il Parlamento con specifici provvedimenti finanziò e prorogò le operazioni, ma senza dichiarazione di guerra.
Un po’ diversamente andarono le cose nel 1999. L’aviazione militare italiana condusse attacchi al suolo contro infrastrutture militari serbe (depositi, ponti e centri di comando). Tuttavia la guerra contro la Serbia non fu mai autorizzata dall’ONU. Fu una decisione autonoma della NATO, motivata da ragioni umanitarie (poi rivelatisi false) e politiche, ma priva di copertura legale nel diritto internazionale classico. Colmo dell’ipocrisia: l’allora Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, nel rispondere a un’interrogazione, mentì al Parlamento affermando che i nostri aerei avevano compiuto solo voli di ricognizione.
Un’altra volta che conducemmo azioni belliche senza che le Camere dichiarassero guerra fu nell’aprile 2011, quando il governo Berlusconi autorizzò anche la partecipazione diretta ai bombardamenti contro obiettivi militari libici (depositi di munizioni, sistemi radar, mezzi corazzati). L’Italia compì allora circa 1.900 sortite aeree, di cui oltre 500 con impiego diretto di armamenti.
Evidentemente il popolo italiano non poté esprimersi attraverso i suoi formali rappresentanti per derogare dall’art. 11 della nostra Costituzione. Ma non si diceva che la nostra è la migliore Costituzione del mondo e va sempre rispettata?
Fortunatamente la nostra, in Occidente, è una ottima “democrazia compiuta”, tanto da avere chi pensa sia indispensabile “esportarla”. E perché no? Fare una guerra (tanto non serve nemmeno dichiararla) contro quei Paesi che hanno scelto altre forme istituzionali.































