Qual è il ruolo e quale dovrebbe essere l’impegno di un parlamentare eletto all’estero? Me lo chiedono in tanti. Personalmente, ho la mia opinione, che cercherò di spiegare in queste righe.
Sono convinto che più di ogni altra cosa un deputato, o un senatore, eletto oltre confine, debba pensare al bene dei connazionali che gli hanno dato fiducia e che lo hanno inviato in Parlamento come proprio rappresentante. Ricordiamoci che all’estero si vota con il sistema delle preferenze, quindi a maggior ragione un eletto deve continuare a tenere un filo diretto con il proprio elettorato. Difendere gli interessi degli italiani nel mondo dovrebbe essere per un eletto all’estero la priorità: purtroppo, durante questa legislatura abbiamo più volte assistito, sia a destra che a sinistra, a scene che come italiano nel mondo mi hanno fatto vergognare. Eletti all’estero sono stati capaci di votare contro l’interesse delle comunità residenti oltre confine, per ubbidire agli ordini di scuderia. Così non funziona: non si può essere dalla parte del proprio elettorato “a intermittenza”, c’è bisogno di coerenza, di coraggio, di tenacia nel portare avanti le proprie idee, anche quando il partito di riferimento ti chiede di dimenticartene.
Ma un eletto all’estero è anche un anello di congiunzione, chiamiamolo così, fra l’Italia e il resto del mondo; nel mio caso, poiche’ mi candido a rappresentare i connazionali residenti nel Vecchio Continente, fra l’Italia e l’Europa, e viceversa. Ho imparato, durante tutti questi anni in cui ho lavorato a stretto contatto con gli italiani all’estero, che spesso gli italiani nel mondo hanno problemi da risolvere nel proprio Paese di residenza: anche lì, bisogna darsi da fare per cercare di rendere la loro vita quotidiana migliore.
Come presidente del Movimento delle Libertà ho portato avanti, negli ultimi cinque anni, importanti iniziative in Europa: abbiamo aiutato le famiglie più bisognose, abbiamo promosso la lingua e la cultura italiana, abbiamo organizzato riunioni e incontri per dibattere dei temi che più da vicino interessano le nostre comunità, dal rapporto con le istituzioni diplomatiche italiane, al made in Italy, alla ristorazione italiana doc, all’informazione, all’internazionalizzazione delle Piccole e Medie imprese italiane. Ora mi candido al Parlamento italiano e chiedo ai tanti italiani all’estero che mi conoscono di darmi il loro sostegno: una volta in Parlamento avrò modo di convincere le istituzioni della necessità di dare seguito alle tante proposte che arrivano anche dai tanti che abbiamo contattato nei nostri ripetuti incontri sul territorio, proposte che portano beneficio fuori e dentro il Paese, in un momento di forte e perdurante crisi economica e occupazionale. Da deputato in carica, spingerò per fare in modo che gli scambi tra italiani nel mondo diventino opportunità non solo culturale, ma anche di impresa e di lavoro. Ho gia’ fatto molto in questa direzione durante questi anni, e molto ancora resta da fare; ora tocca a voi, cari connazionali, darmi la vostra fiducia. Ci conto.
*presidente del Movimento delle Libertà, candidato PdL alla Camera – ripartizione Europa
































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