Il viceministro degli Esteri Bruno Archi, con delega per gli Italiani nel mondo, ha incontrato stamani alla Farnesina il ministro delegato francese per le collettività transalpine all’estero, Hélène Conway-Mouret, la quale sarà ricevuta nel pomeriggio anche dal ministro Bonino.
L’incontro di lavoro era stato richiesto dalla Conway-Mouret per approfondire le politiche italiane in favore dei connazionali all’estero, in considerazione della centralità dell’emigrazione nella storia d’Italia e della lunga esperienza acquisita nelle relazioni fra il Paese e le nutrite importanti collettività stabilitesi principalmente in Europa occidentale e nelle Americhe, ma anche in Sudafrica, Australia e altrove.
Al centro del colloquio fra Archi e l’omologa francese alcune ipotesi di collaborazione fra Italia e Francia, anche in seno all’Unione europea, nello sviluppo dei servizi consolari, per facilitarne l’erogazione ai nostri connazionali all’estero. In tale ottica, si è deciso di proseguire tali consultazioni a livello tecnico in modo da condividere le best practices italiane e francesi e di studiarne la reciproca applicabilità.
Oltre all’analisi delle problematiche dell’emigrazione tradizionale, Archi ha anche sollevato la questione della nuova mobilità internazionale, "fenomeno che per definizione – ha osservato il viceministro – esula dai tradizionali strumenti consolari di rilevamento e di assistenza, e nei cui confronti è necessario un approccio innovativo". "Infatti il moderno espatriato per ragioni professionali o di studio – ha proseguito Archi – spesso nemmeno si registra presso i nostri uffici consolari, e mantiene i contatti con il proprio Paese mediante gli strumenti telematici ed i social network. Occorre a tal fine anzitutto individuare meglio la figura del nuovo emigrante e la portata di tale fenomeno, che già ci appare comunque numericamente significativa, operazione nella quale la Farnesina è già impegnata mediante la sua rete di uffici all’estero".
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