Gentile Dott.ssa Laurenzi,
innanzitutto La ringrazio dell’attenzione riservatami e del lungo articolo che mi è stato dedicato, che mi dà l’occasione per dare alcune spiegazioni ed informazioni sulle questioni da Lei affrontate.
Mi dispiace veramente molto che le Sue richieste di contatto delle ultime settimane siano andate a vuoto ma questo non deve essere interpretato nè come una ostilità nei confronti degli organi di stampa e comunicazione (né tantomeno nei confronti Suoi né della testata per cui Lei scrive) né come la volontà di nascondermi e non rendere conto agli elettori che hanno riposto la fiducia nel Movimento 5 Stelle e nel sottoscritto. Al contrario, dopo le pretestuose polemiche seguite alla campagna elettorale in Europa, che mi hanno portato (non per mia volontà) agli "onori" della cronaca a livello nazionale, ho preferito rimanere, temporaneamente, fuori dai riflettori e concentrarmi sulle prime azioni in Parlamento a favore degli italiani all’estero.
Sono spiacente che questa mia scelta sia stata male interpretata (e consapevole come sia stata una mia "mancanza") e spero che questo contatto possa essere in qualche maniera riparatore e possa rappresentare l’inizio di una serena "collaborazione".
Prima di tutto, Le assicuro di avere una segreteria e, per la verità, piuttosto impegnata. Credo che il motivo per cui Lei non abbia ricevuto risposta sia stato un misto di sfortuna e di casualità, essendo stati impegnati, nelle scorse settimane, in diversi fronti. Come prima cosa, ho sentito la necessità di contattare direttamente, a nome mio e dell’intero Movimento 5 Stelle, tutti gli Ambasciatori e i Consoli italiani nel mondo ai quali ho voluto esprimere la nostra completa disponibilità nell’affrontare tutte le problematiche legate agli italiani residenti all’estero. Con sorpresa, da molte parti ci è stato riferito come questa sia stata la prima volta che una forza politica ha espresso così chiaramente e direttamente un profondo interesse verso le condizioni degli italiani all’estero in tutti i Paesi del mondo, mettendosi in diretto contatto con la rete diplomatica e consolare. Con questa iniziativa, ora il Movimento 5 Stelle si è posto in una posizione privilegiata di aperto dialogo con la rete diplomatica italiana, con cui si è stabilito un rapporto di profondo rispetto e collaborazione. Il prossimo passo in questo senso sarà stabilire un contatto diretto con tutti i Comites nel mondo, anche in questo caso con l’obiettivo di cominciare un rapporto di collaborazione.
Dal punto di vista dei lavori parlamentari, essendo l’unico eletto all’estero per il Movimento 5 Stelle, mi sto occupando in particolar modo delle problematiche relative agli italiani all’estero. È già stata presentata una proposta di legge che prevede la riforma della rete dei Comites e del Cgie, che speriamo possa essere calendarizzata in Commissione Affari Esteri subito dopo l’estate. Una proposta di legge in fase di ultimazione tratta degli Istituti Italiani di Cultura e prevede una più efficace gestione degli stessi attraverso un coordinamento centrale e dando la possibilità agli stessi di ricevere finanziamenti anche da parte di privati. Una interpellanza al governo relativamente ad un migliore e più efficace aiuto ai nuovi emigrati all’estero da parte della rete consolare (che dovrebbe farsi carico di "guidare" i nuovi arrivati nella ricerca di un lavoro, di un alloggio, di una più facile integrazione nella società di arrivo) è stata presentata la scorsa settimana al Ministro degli Affari Esteri. Nella stessa direzione vuole andare l’interpellanza che sarà presentata la prossima settimana al Ministro del Lavoro per inserire, tra i servizi dati dai Patronati agli italiani all’estero, un servizi di "consulenza" per tutti i nuovi arrivati nel Paese ospitante, per facilitarne e velocizzarne l’integrazione. Per favorire questo obiettivo e provare a raggiungerlo nel più breve tempo possibile, inviteremo il Ministro ad inserire tali consulenze nella lista di attività che contribuiranno a far avere ai Patronati un punteggio maggiore e, conseguentemente, un finanziamento maggiore per lo svolgimento delle loro attività.
Naturalmente, altre iniziative sono in cantiere. Tra le più importanti, mi preme segnalare come sia stretta la collaborazione con gli altri eletti all’estero per il raggiungimento di una soluzione definitiva del problema del pagamento dell’IMU per gli italiani all’estero. Riguardo a ciò, è obiettivo comune il raggiungimento di una totale equiparazione delle condizioni di pagamento per gli italiani all’estero con quelle degli italiani residenti in Italia. Sono fiducioso che questa volta potremo raggiungere una vera soluzione a questo problema, vista anche la maggiore sensibilità alla materia che percepisco anche dai miei colleghi eletti in Italia.
Arrivo ora alla questione "diaria" che, contrariamente a quello che si pensa, non è assolutamente un problema di primaria importanza. Anzi, non essendo "i soldi" mai stati un problema per il sottoscritto, mi rincresce che questo argomento sia ancora aperto dopo così tanto tempo. Di seguito cercherò di spiegare la cosa, in maniera dettagliata e, spero, per l’ultima volta. Vorrei far notare che la questione che io ho sollevato nelle scorse settimane non è un "problema di soldi", ma un problema di uguaglianza all’interno del gruppo dei cittadini eletti in Parlamento con il Movimento 5 Stelle. A riguardo di questo argomento, ho sempre premesso che le condizioni firmate nel momento dell’accettazione della candidatura per le politiche 2013 prevedevano, nella parte relativa alle condizioni economiche, la restituzione dell’eccedenza dei 5000€ lordi e nient’altro. A queste condizioni, anche una persona residente in una delle città più care al mondo poteva tranquillamente accettare la candidatura. E tutta questa discussione non avrebbe mai avuto luogo. Non ho mai messo in dubbio la mia volontà di restituire le eccedenze dell’indennità, come da "contratto" firmato. E mi sono sempre detto pronto a restituire anche qualsiasi cifra dei vari rimborsi che fosse risultata eccedente (anche se questo non era previsto nelle condizioni per la candidatura) una volta coperte le spese della vita nella mia città di residenza. Arrivati a Roma, le regole sono state fatte più stringenti (anzi, sono state cambiate), per cui risultava difficile (per altri eletti oltre che per me) gestire la situazione. Per questo motivo, dopo aver consultato, ancora una volta il mio avvocato, ho sollevato la questione. Date le nuove regole che prevedevano una ferrea rendicontazione e la restituzione di tutta la parte eccedente, ho sempre e solo chiesto di poter usufruire delle stesse condizioni degli altri eletti, poichè uno stesso stipendio in Italia ed in Svizzera non permette le stesse condizioni di vita. Come può capire, quindi, nessun privilegio o condizione particolare. E l’ho fatto sapendo benissimo che questo mi avrebbe sottoposto alle più feroci critiche. Ma d’altra parte, secondo me è importante mettere in chiaro queste problematiche e, se possibile, risolverle una volta per tutte poichè se nella prossima legislatura verrà eletto per il M5S, come spero, qualcuno residente in Canada, negli Usa, a Singapore, si avranno ancora una volta le stesse criticità. Ho portato trasparentemente alla luce questo problema, accettando molto volentieri di portare la questione in Assemblea quando questa possibilità mi è stata prospettata (come sa, nel M5S l’Assemblea è sovrana nel prendere decisioni). In seguito, per motivi a me ancora sconosciuti, l’Assemblea non ha mai affrontato questo argomento. Alla fine, per dimostrare la mia assoluta buona fede riguardo alla vicenda e spegnere le polemiche sull’argomento, ho restituito una cifra vicina ai 5000€, corrispondenti alle istruzioni ricevute per la prima restituzione.
Per chiudere, Le assicuro che, in questa annosa faccenda, credo di essere stato molto più corretto di qualche altro mio collega cittadino eletto (sia già fuoriuscito che ancora dentro al gruppo) che, invece di cercare un dialogo aperto, ha scelto di risolvere la cosa trovando una propria soluzione in maniera unilaterale, indipendentemente dal fatto che questa soluzione fosse eticamente corretta o meno.
Sono certo di non essere riuscito, in queste poche righe, a chiarire tutti i punti toccati nel suo pezzo e molto c’è ancora da dire. Per questo, Sarei felice di poterLa sentire al telefono nei prossimi giorni. Mi chiami senza problemi, a partire da domani pomeriggio, al numero qui sotto.
Con i miei migliori saluti,
Alessio Tacconi
































Discussione su questo articolo