Augusto Sorriso, Coordinatore del MAIE negli Stati Uniti, candidato alla Camera con la lista Monti nella ripartizione estera Nord e Centro America, sceglie ItaliaChiamaItalia per fare chiarezza su quello che potremmo chiamare il “caso Newark”, e che riguarda appunto il Consolato italiano di Newark, Usa.
Tutto parte da una lettera inviata da una certa Antonella Finardi al Consolato in questione:
Buongiorno, vorrei sapere per cortesia se e’ vera la notizia in allegato in cui si parla di una chiusura immediata del consolato di Newark. Dopo svariate ricerche, e diverse telefonate, a noi non risulta nulla del genere. I miei genitori sono molto preoccupati e diversi amici anche. Perche’ nessuno ci ha informati?”.
Ecco la risposta del reggente del Consolato, Clelia Di Rienzo:
Gentile Signora Finardi, In risposta alla sua gentile e-mail, mi preme innanzitutto rassicurarla, in qualita’ di Reggente, di non disporre, al momento, di comunicazioni ufficiali riguardanti una chiusura di questo Consolato. Qualunque promessa o notizia diffusa in campagna elettorale da un candidato, pur rimanendo una componente della sua libertà di espressione individuale, ricade sulla sua responsabilità diretta”.
Il candidato che aveva annunciato la chiusura imminente del Consolato di Newark è proprio Augusto Sorriso, che venuto a conoscenza della lettera della signora Finardi, risponde così:
Signora Finardi, a campagna elettorale ormai di fatto terminata le rispondo con serenità e pacatezza sperando che lei sia in buona fede (?). Non so lei chi sia e dove viva. Se vive in New Jersey dovrebbe sapere che da nove mesi al Consolato di Newark non vi è un diplomatico di ruolo (console o vice). Potrebbe non sapere che un concorso di contrattista destinato al nostro Consolato e’ stato dirottato a Philadelphia. Potrebbe soprattutto non sapere che nel novembre 2011 con provvedimento del Governo Berlusconi i consolati di Newark e Detroit erano stati chiusi. Provvedimento sospeso (solo sospeso) dall’appena insediato ministro Terzi col contributo determinante dei consiglieri CGIE USA (tra i quali il sottoscritto). Non le basta? Cosa Potrebbe o dovrebbe dirle la Dott.ssa Di Rienzo? Reggente che peraltro fa un lavoro straordinario insieme ad uno sparuto numero di collaboratori (dimenticavo che a giugno un altro funzionario del consolato rientrerà a Roma e non vi è ancora un sostituto). Tutto questo non le dice nulla? Ora che tutto è finito (io non speculo) le dico che ci sono candidati che non hanno fatto mai mistero di volere la chiusura di Newark invece di quella di Philadelphia (come previsto dalla originaria previsione del MAE). Io insieme ai consiglieri del CGIE ci siamo sempre battuti affinché tutti i consolati USA rimanessero aperti. La guerra tra poveri divide e non aiuta nessuno. Ho sentito il dovere di avvertire gli italiani del mio Stato del pericolo. Sostengo che tra i candidati io solo ho il reale interesse di mantenerlo aperto, non ho ingannato nessuno o speculato su fantasie, questi sono fatti. Ho messo la mia faccia su questo argomento dando il mio personale numero di telefono. Ho ricevuto centinaia di telefonate ed ho spiegato quanto ribadito dalla lettera, lei non ha ritenuto opportuno chiamarmi, ma chiedere a chi non poteva che dare la risposta che lei ha ricevuto. Tanto le dovevo per chiarezza, Augusto Sorriso.
In una lettera inviata al direttore di ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa, Sorriso inoltre spiega: “Oggi su America Oggi e’ uscito un paginone di accuse nei miei confronti per la lettera della signora Finardi. Ma in malafede sono loro. Se dico bugie, esiste in Italia il reato di procurato allarme. Se non esiste il pericolo di chiusura del Consolato di Newark hanno il dovere di denunciarmi alla magistratura. La relazione della competente commissione del MAE (Amb. Verderami) sulle chiusure di Consolati (che include Newark) e’ agli atti dello stesso Ministero. Anzi le relazioni sono due, una (quella originaria ben dettagliata e motivata) prevedeva la chiusura di Philadelphia e Detroit, la seconda vede il cambio di Philadelphia con Newark con motivazioni banali. Il CGIE si e’ sempre opposto a qualsiasi chiusura di Consolati specialmente nelle grandi aree. Nella riunione di Washington del novembre 2011 quando arrivo’ la notizia del provvedimento di chiusura di Consolati in Australia e Stati Uniti (incluso Newark) la Commissione Continentale con vibrata protesta e dettagliate motivazioni riusci’ a fermare il provvedimento ed il neo ministro Terzi (insediato da due giorni) conoscitore della realta’ Americana sospese le chiusure. Mai nessun intervento da parte dell’On. Berardi e’ stato fatto prima della sospensione. Proprio quel Berardi che, ovviamente, a posteriori cercò di prendersene il merito”.
































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