"L’attenzione nei confronti dei nostri connazionali é sempre viva e fattiva, malgrado l’ impasse di Governo e le difficoltà tecniche in cui siamo costretti a lavorare nelle ultime settimane, ma il confronto politico e l’ approfondimento sono all’ ordine del giorno". Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica in una nota. "Nella mozione che verrà affrontata quest’ oggi al Senato in merito alla configurazione dell’ imposta TARES – spiega Di Biagio – abbiamo richiesto un impegno del governo teso a riformare la normativa al fine di ridurre la quota spettante ai nostri connazionali proprietari di abitazioni in Italia, a volte piccole e vissute per poche settimane all’ anno, che sono vessati da una legge che impone loro il pagamento di una tassa sui rifiuti paragonabile a quella che pagano i cittadini residenti in Italia". "La casa resta un patrimonio umano e culturale prima ancora che economico, e tutto questo per gli italiani residenti all’estero acquista un valore amplificato che non può essere condizionato da esigenze di cassa dello Stato – sottolinea – per questa ragione ho inteso sollecitare il Governo su un impegno preso qualche mese sull’ IMU per i nostri connazionali residenti all’ estero che hanno un’ abitazione in Italia, chiedendo che lo stesso dia attuazione alla sua promessa di rivedere la normativa in materia superando la discrezionalità dei comuni nella determinazione dell’ imposta da pagare e procedendo con il riconoscimento automatico dello status di abitazione principale dell’ immobile posseduto dai nostri connazionali, per un pagamento equo e legittimo della relativa imposta".
"Per questo ho depositato un atto parlamentare al fine di richiamare l’attenzione del Governo ed eventualmente avviare un confronto sull’argomento che sono certo troverà risolutiva conclusione in una riforma normativa che – spiega Di Biagio – non possiamo più attendere. I nostri connazionali non chiedono di essere esonerati dai loro doveri fiscali né tantomeno di serie depositari di privilegi, vogliono soltanto che le leggi vengano applicate in maniera equa e legittima, senza essere immolati sull’ altare della crisi". Di Biagio conclude "Gli italiani nel mondo capiscano che c’ é qualcuno che continua a lavorare per loro, al di là di facili slogan o di programmi in punti che restano solo puro esercizio di retorica, che non si ricorda delle loro istanze soltanto prima del voto".
































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