Ispirata da un fatto di cronaca realmente accaduto, Filumena Marturano, scritta in pochi giorni, andò in scena il 7 novembre del 1946, al Teatro Politeama di Napoli, con la Compagnia di Eduardo e Titina De Filippo.
Filumena, un’ex prostituta proveniente da un basso di San Liborio, per uscire da quella miseria e per non rinunciare ad essere madre, un giorno aveva deciso di seguire Domenico Soriano, uno dei ricchi frequentatori di “quelle case”. Dopo venticinque anni di convivenza, però, per assicurare il bene dei suoi tre figli, allevati a insaputa di Domenico che ne ignora l’esistenza, Filumena decide di legittimare la sua unione con lui, e fingendosi agonizzante lo induce a sposarla.
Domenico, che l’ha sposata in extremis con la speranza di liberarsene presto, per convolare a nozze con la giovane Diana, è sconvolto nel ritrovarsela davanti viva e vegeta, e vorrebbe far annullare il matrimonio estorto. Ma Filumena, per convincerlo a rimanerle accanto, gli rivela che uno dei tre figli è suo. Non volendo però rischiare che la parzialità del padre si concentri soltanto su uno dei giovani a scapito degli altri, rifiuta di rivelargli chi sia il vero figlio.
Domenico, il cui duro carattere va ingentilendosi per il nascere in lui di un sentimento paterno, dopo un inutile tentativo per capire chi sia il proprio figlio, si convince che Filumena, divenuta finalmente e regolarmente sua moglie, ha ragione di serbare il segreto.
Nella commedia, dove il genere della farsa si mescola alla novella burlesca, anche grazie alla concretezza del dialetto Filumena spicca per densità drammatica, a ribadire, accanto al forte tema della maternità, anche quello del riscatto della persona.
Nel 1951 Eduardo diresse il film omonimo. Una seconda versione cinematografica, dal titolo “Matrimonio all’italiana”, fu diretta da Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Più recentemente la Rai ha mandato in onda una versione in italiano, con Mariangela Melato e Massimo Ranieri.
Entrata: Frs. 10. Studenti: Frs. 5
































Discussione su questo articolo