Il ricercatore dell’Universita’ di Messina Luigi Michaud, morto nell’incidente avvenuto presso la Base Mario Zucchelli di Baia Terranova in Antartide, "era in immersione in acque non profonde, affiancato da un tecnico dell’Esercito abituato alle immersioni. Lui stesso non era nuovo a questo tipo di immersioni".
A raccontare la vicenda è Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Cnr.
Michaud era impegnato nella raccolta di campionamenti di varie matrici biologiche ed abiotiche (spugne, suolo, acqua, sedimenti) in vari punti nell’area di Baia Terra Nova, nell’ambito di uno studio che intende sviluppare nuovi antibiotici contro i patogeni opportunisti della fibrosi cistica. "Di solito i campionamenti vengono fatti anche dallo stesso personale dell’Esercito- spiega Brugnoli- ma in questo caso il ricercatore voleva verificare di persona".
I colleghi del ricercatore italiano "sul posto mi hanno raccontato che aveva avvisato un malore in immersione – prosegue il direttore del Dipartimento Scienze del sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Cnr – lo hanno aiutato a uscire e lo hanno riportato in base dove sono gli sono state prestate subito le prime cure, e’ stato portato anche nella camera iperbarica presente nella base Zucchelli, ma dopo poco e’ stato constatato il suo decesso". Infine, "io stesso sono stato in Antartide a novembre, ma non l’avevo incontrato – conclude Brugnoli – in Antartide c’e’ una comunita’ molto coesa e questi eventi ci toccano di persona".
































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