Fabio Porta, presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese a Montecitorio, a proposito di rete consolare e dello “stato della spesa” del MAE, è convinto che la "spending review" sia necessaria, ma che debba essere eseguita con discernimento e visione politica.
Intervenendo nel corso della seduta odierna della Commissione Esteri della Camera dei Deputati che ha espresso un parere favorevole, anche se vincolato ad alcune condizioni, alla "Relazione sullo stato della spesa del Ministero degli Affari Esteri" presentata dal governo, l’On. Fabio Porta ha dichiarato: “L’intervento del relatore di maggioranza, On. Amendola, e il suo parere conclusivo partono da un importante presupposto: il MAE deve andare oltre l’ordinaria amministrazione della sua spesa e della sua struttura, introducendo meccanismi nuovi di ‘incoming’ nella ricerca di un equilibrio intelligente tra la riduzione della spesa (e soprattutto degli sprechi) ed il rafforzamento intelligente e strategico della presenza del Paese nel mondo".
"Occorre introdurre elementi ‘virtuosi’ ed uscire dai troppi ‘circoli viziosi’ che hanno influenzato negativamente le ultime azioni di risparmio e la prima fase di riorientamento della rete consolare. Cito a titolo esemplificativo la questione delle ‘percezioni consolari’, che il parere della Commissione chiede che vengano re-investite sulla nostra rete all’estero o quella del contributo economico dei cittadini ad alcuni servizi consolari, a fronte e a condizione che le prestazioni erogate siano tempestive ed efficienti".
"Stesso discorso per il il forte riequilibrio tra personale espatriato e personale a contratto, a favore di quest’ultima categoria, in linea con quanto accade negli altri Paesi europei e secondo quanto auspicato anche in questo caso dalla maggioranza dei membri della Commissione".
"Voglio infine evidenziare due altri aspetti, entrambi centrali e strategici per il tema della spesa del MAE e la stessa proiezione ed immagine internazionale dell’Italia: la cooperazione allo sviluppo e l’internazionalizzazione del Paese; nel primo caso prendo atto positivamente dell’inversione di tendenza positiva impressa al settore da questo governo mentre nel secondo chiederei più coraggio e più forza nel rafforzamento delle sinergie e del coordinamento strutturale e operativo tra i vari enti ad essa preposti (Agenzia Ice, Enit. Simest e sace, in particolare)".
































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