“Votatemi. Con me via l’Imu, e vi ridaro’ anche quella del 2012 in contanti, con un rimborso sul conto corrente oppure, specie per i pensionati, e sempre in contanti, attraverso gli sportelli delle poste. Votatemi, se una famiglia ha pagato 1200 euro di Imu riceverà un rimborso di 1200; se un pensionato ha pagato 900 euro riceverà un rimborso di 900, e così via…” ecco la “bomba elettorale” del Cavalier Berlusconi. Che mi ricorda le promesse del comandate Achille Lauro, nelle “comunali" di Napoli del 1952 quando per rastrellare voti mandava in giro i propri galoppini distribuendo pacchi dono, derrate alimentari e le leggendarie banconote tagliate a metà, oltre alle non meno mitiche scarpe spaiate. Venne eletto sindaco, ma le scarpe rimasero spaiate, e soltanto poche banconote vennero incassate per intero dal Banco di Napoli.
La campagna elettorale continua, sfiorando i limiti dell’assurdo, della potenziale corruzione e anche dell’abuso d’ufficio. L’On. Amato Berardi (candidato PdL nel Nord e Centro America) spedisce email con il messaggio di Bocelli sull’anno della cultura italiana in USA. Un famoso presidente di partito, nel suo italiano perfetto, direbbe: “Che ci azzecca?”. Quotidiani all’estero con proprie tipografie, pur avendo fra i proprietari un candidato alle elezioni, hanno l’improntitudine di presentare ai Consolati di riferimento offerte per la stampa delle schede elettorali attraverso le quali sperano di far vincere il loro socio. I Consolati ringraziano e declinano l’offerta, che fra l’altro in alcuni casi è anche molto più costosa di quella presentata da altre ditte al di sopra di ogni sospetto. Ricordate la storia delle 50.000 schede in più stampate in Argentina nel 2008 e, stranamente, votate tutte a favore di Caselli? La memoria è corta anche in altre occasioni: ricordate, sempre nel 2008, il polverone sollevato dal fatto che il bollettino del Comites di Miami era interamente dedicato alla candidatura di Cesare Sassi e agli appoggi a suo favore dichiarati da tutti i componenti dei Comites? Su una sola facciata c’era il messaggio di Augusto Sorriso, allora candidato per il PdL al Senato (stavolta, meno presuntuosamente candidato alla Camera per la Lista Monti/MAIE) che si salvò dimostrando di aver pagato quella pubblicità. Bene, questo tipo d’abuso di potere, di interesse privato in atto pubblico, di volgare schiaffo alla correttezza, ha costretto il Ministero degli Affari a chiedere ai rappresentanti diplomatico-consolari di scrivere ai Comites informandoli del divieto di riferire anche indirettamente al Comites posizioni politiche o propaganda elettorale, da parte di ciascuno dei suoi membri. Lo status di membro del Comites non costituisce causa di ineleggibilità al Parlamento, ma è bene chiarire che i dettami degli artt. 5 della L. 28612003 e 7 del DPR 39512003 configurano l’incompatibilità in caso di elezione. Vale a dire che non si può essere eletti al Parlamento italiano e continuare a far parte del Comites o addirittura ostinarsi a rimanerne il Presidente, come fece Salvatore Ferrigno a Filadelfia, sia pur eletto deputato nella legislatura 2006 – 2008. Le lettere dei Consoli, ovviamente, non possono fare riferimento alla trasparenza e la veridicità della propaganda elettorale dei singoli candidati, delle quali dovrebbero essere garanti e dovranno rispondere loro stessi. Ma gli esempi non mancano. Facciamone uno solo.
L’AISE del 15 gennaio scorso riporta la seguente notizia: “MIAMI\ aise\ – Cesare Sassi è uno dei candidati al Senato del movimento "Insieme per gli Italiani" in Centro e Nord America”. Con lo slogan "Basta con questi partiti corrotti e inconcludenti!", Sassi ha attivato il sito web, nel quale presenta se stesso come plurilaureato, pluridirigente, ed ora finanziere, con i seguenti incarichi presso gli organismi rappresentativi della collettività: “presidente dell’Organizzazione per la Diffusione della Lingua Italiana” (peccato che oggi il Presidente sia Patrizia Coco), presidente della Camera di Commercio italo-americana (peccato che oggi il presidente sia Gianluca Fontani), presidente del Comites di Miami (peccato che il Comites di Miami si sia sciolto già da un paio d’anni per le dimissioni dei pochi membri rimasti e che, malgrado siano state convocate le elezioni, nessuno abbia presentato una lista elettorale); mentre quello di primo coordinatore dei Comites USA, appartiene al passato ed è durato esattamente un anno: da metà del 2004 a metà del 2005. Anche il programma politico di Insieme per gli italiani, come riassunto da Sassi è costellato di imprecisioni: facilitazione delle procedure per eliminare la doppia tassazione, soprattutto sulle pensioni e sulle prime case (non esiste una doppia tassazione sulla prima casa); riacquisto della cittadinanza italiana perduta dai nostri emigrati prima degli accordi sulla doppia nazionalità (non ci sono stati accordi sulla doppia nazionalità, ma una legge sul riassetto della cittadinanza votata dal Parlamento italiano nel 1992). Con riferimento alla legislazione italiana, a detta di Sassi, "Insieme" propone l’Eliminazione degli incapaci e dei pregiudicati nelle organizzazioni politiche e nella pubblica amministrazione”. E chi stabilirà chi sono gli incapaci: un collegio giudicante presieduto da Sassi? Quanto ai pregiudicati, basta guardare le liste del PdL nel periodo in cui Sassi fu candidato al Senato per il Popolo delle Libertà.
Quanto alla proposta di consentire massimo due legislature per ogni eletto in qualsiasi posizione politica è un vero peccato che, come si diceva prima, Sassi non abbia presentato una lista per la rielezione del Comites dimissionario, probabilmente perché pensava che si sarebbe andati al rinnovo dei Comites di lì a un anno e non voleva rischiare di vedersi attribuire due mandati e di non essere rieleggibile. I latini dicevano Caveat Emptor, stia attento il compratore. Mai come in questa tornata elettorale abbiamo il dovere di evitare i venditori di fumo, di favole, di autoincensamento basato sul nulla.
































Discussione su questo articolo