Almeno 25 persone sono state uccise oggi e decine di altre sono rimaste ferite in una nuova ondata di attentati in Iraq, dopo quattro giorni di calma seguiti ad un’altra serie di esplosioni rivendicate da Al Qaida che avevano provocato una novantina di morti. Mentre perdura l’incertezza nella vita politica del Paese con manifestazioni contro il primo ministro sciita Nuri al Maliki in diverse citta’ sunnite.
Le tensioni politiche sono andate crescendo dal dicembre del 2011, dopo il ritiro delle ultime truppe americane.
Contemporaneamente continuano gli attentati rivendicati da Al Qaida, sempre forte nel Paese nonostante i quasi nove anni di occupazione dei soldati statunitensi. Le forze di sicurezza hanno detto che 70 membri dell’organizzazione terroristica sono stati uccisi tra ieri e oggi in una battaglia nella provincia di Salahuddin, mentre altri 27 miliziani sono stati catturati in altre province, tra i quali sette provenienti da altri Paesi arabi.
Tre autobomba sono esplose stamane a Baghdad e intorno alla capitale. Cinque persone sono rimaste uccise in un mercato nel quartiere sciita di Shula, nel nord della capitale, sei in una base dell’esercito a Taji, a nord della citta’, e altre cinque a Mahmudiya, a sud.
Tra gli altri episodi piu’ gravi della giornata vi e’ l’uccisione da parte di un commando armato a nord della citta’ di Tikrit di quattro dipendenti di una compagnia petrolifera statale e di un agente di polizia che era con loro. Nella regione di Samarra, invece, un cugino del parlamentare turcomanno Ali Hashim Mukhtaroglu e’ morto quando la polizia e’ intervenuta per cercare di liberarlo da un gruppo di sequestratori. Anche due dei rapitori sono stati uccisi.
Fonti di polizia hanno detto che, sempre vicino a Samarra, un gruppo di uomini armati ha ucciso un leader delle manifestazioni di piazza anti-Maliki nella regione, lo sceicco Sabbar al Abbasi.
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