In una scuola dell’India è stata stuprata una bambina di appena 7 anni. Una tragedia che ha dell’incredibile e che è scatenato violentissime proteste a Nuova Delhi. La polizia si è vista costretta ad intervenire, anche con l’uso di manganelli, per cercare di sedare i disordini scoppiati intorno all’ospedale Sanjay Gandhi, dove la piccola e’ stata curata. Oltre 300 persone si sono riversate per le strade nell’area dove si trova la struttura ospedaliera. Sassi e bottiglie contro gli agenti di polizia. La polizia è infatti ritenuta responsabile del mancato arresto dei responsabili degli stupri che sono sempre più frequenti in India, soprattutto a danno dei minori.
Nel frattempo si stanno svolgendo proprio in queste ore gli interrogatori degli insegnanti e di una guardia della sicurezza della scuola pubblica dove ha avuto luogo l’aggressione sessuale ai danni della bambina.
Solo un paio di settimane fa, lo scorso 16 febbraio per la precisione, un altro episodio aveva scosso il Paese asiatico. Tre sorelline – di 6, 9 e 11 anni – trovate morte in un pozzo del villaggio del distretto di Bhandara, dopo essere state violentate brutalmente. Non si può inoltre dimenticare lo stupro di una studentessa, avvenuto proprio a Nuova Delhi, lo scorso dicembre: la giovane è deceduta dopo le ferite riportate dopo l’aggressione.
Le proteste della popolazione continuano.
































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